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Notizie brevi 04/01/2005

TRASPORTO ELETTRICO: UN FUTURO TUTTO ITALIANO

TRASPORTO ELETTRICO:
UN FUTURO TUTTO ITALIANO

a cura di Roberto Rocchi

L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di veicoli elettrici circolanti, tanto che una recente stima aggiornata ai primi mesi del 2004, parlava di 94.500 unità complessivamente in circolazione. A farla da padrone, naturalmente, le biciclette a pedalata assistita (65.000 unità), seguite dai tricicli e ciclomotori elettrici a due o tre ruote (22.900) e dai quadricicli (2.020). I bus elettrici attualmente in funzione sono 361, 194 quelli ibridi, 3.160 gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo e delle merci e 1.773 gli autoveicoli per il trasporto di persone fino a nove posti.

Al secondo posto in Europa è invece la Francia con 9.000 veicoli elettrici circolanti, seguita dalla Germania che ne conta soltanto 3.000.

A fornire queste informazioni è stata la sezione italiana di AVERE, l’European Electric Road Vehicle Association, l’ente promosso dall’Unione europea che si occupa proprio di incentivare l’uso dei veicoli elettrici. Questo perché il trasporto elettrico viene utilizzato sia nel settore pubblico che in quello privato e può contare su incentivi governativi che ne abbattono – anche se soltanto in parte – gli alti costi d’acquisto.

Anche in Italia, infatti, questi incentivi permangono costantemente a causa della necessità di attuare valide politiche di limitazione dell’inquinamento atmosferico, con particolare riguardo a ciò che avviene all’interno dei centri abitati.

Non è un caso se l’impegno delle amministrazioni di casa nostra ha consentito proprio alla città di Reggio Emilia di aggiudicarsi il "Global E-Visionary Award", l’ambito premio internazionale che viene riconosciuto alle città che più hanno mostrato impegno in tal senso. Nel capoluogo emiliano, infatti, sono oltre 300 i veicoli elettrici che l’amministrazione comunale ha acquistato e destinato al trasporto pubblico e persino delle merci.

L’ultimo esempio in fatto di sinergia tra pubblico e privato, inoltre, è quello della collaborazione tra l’azienda municipale dei trasporto di Rimini (Tram Servizi SpA) e la Micro-Vett, azienda di Imola che progetta e costruisce mezzi di trasporto elettrici. L’intesa che si è creata nei mesi scorsi, infatti, ha portato alla realizzazione di un prototipo denominato "Albatros", che ha visto il contributo anche dell’Università La Sapienza di Roma.

Il veicolo, che ha 28 posti complessivi, è stato pensato per l’utilizzo urbano ed anche per l’attraversamento delle aree turistiche come i centri storici, i parchi ed i siti archeologici. Tutto questo non soltanto perché il mezzo è privo di inquinamento, ma anche e soprattutto perché è stato concepito secondo una linea "tradizionale", cioè come un vecchio bus d’altri tempi con panche di legno, che richiama alla pacatezza dei mezzi pubblici di allora ed allo stile di vita meno…stressante!

Equipaggiato con un motore elettrico da 60 Kw a 2.300 giri, la tradizione di "Albatros" è posteriore con una selezione a marcia normale e ridotta per affrontare anche le salite più tortuose. Grazie alla portata energetica, inoltre, può raggiungere fino a 70 chilometri l’ora a pieno carico ed ha un’autonomia operativa di ben 250 chilometri effettivi in ambito urbano e pianeggiante. La componentistica elettronica, invece, è interamente gestita tramite la rete informatica.

Gli "Albatros" in attuale servizio sono attualmente due, ma sarà commercializzato e diffuso anche in altre zone turistiche la prossima estate.

La riuscita di questo esperimento, oggi diventato realtà, è stata oggetto di alcuni riflessioni in Svizzera, dove si presume che il veicolo elettrico sia meno indicato a seguito delle forti pendenze e dei tragitti poco "gradevoli" ai mezzi di trasporto. La realtà dei fatti è ben diversa, se si pensa che a Lugano ed a Berna funzionano già alcuni autobus ad alimentazione elettrica da circa cinque anni.

Gli spazi di realizzazione e perciò anche commerciali che riguardano il sistema elettrico sono pertanto aperti e la sfida che proprio l’Italia ha lanciato al mondo intero attende di essere raccolta in tempi brevi ed essere posta a disposizione dell’intera collettività.







a cura di Roberto Rocchi

Martedì, 04 Gennaio 2005
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