Venerdì 03 Maggio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 12/05/2016

 Milano: investe una ragazza, la crede morta e si butta sotto il treno

L’automobilista aveva 28 anni: era ubriaco ed è scappato. Lei non si era fatta nulla
I rilievi sui binari a Usmate dopo la morte del 28enne, il 24 aprile scorso (foto Daniele Bennati)

Mancano pochi minuti alle 3 della notte tra il 23 e il 24 aprile scorsi, una ragazza sta attraversando la strada in piazzale Baiamonti, vicino al cimitero Monumentale di Milano. È sulle strisce pedonali, gira la testa e si accorge soltanto di una luce abbagliante che si avvicina: una macchina la travolge; la ragazza finisce sul cofano, poi contro il parabrezza, che si frantuma; il suo corpo viene sbalzato 15 metri in avanti. L’investitore scappa. Gli investigatori della Polizia locale iniziano subito, la notte stessa, le indagini sul «pirata della strada». Meno di 10 ore dopo, al mattino, ricevono però una telefonata dai carabinieri di Arcore: un ragazzo, 28 anni, si è suicidato buttandosi sotto un treno all’altezza di Usmate-Velate, il suo paese, appena fuori Milano.

Era stato lui a travolgere la giovane: era ubriaco, forse credeva di averla uccisa. È scappato: e così non ha saputo che lei se l’era cavata con qualche livido e una prognosi di 20 giorni. Un testimone dell’incidente ha raccontato: «L’auto ha superato a destra un’altra macchina, andava molto veloce, e a quel punto ha investito la donna». Da quel momento, le storie di questi due giovani si sono separate. La ragazza era uscita con amici per festeggiare un nuovo contratto di lavoro. Dopo l’investimento, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda; i medici hanno fatto radiografie e controlli e alla fine, alle 5, un dottore ha detto: «È un miracolo». Perché l’incidente è stato drammatico, l’impatto violentissimo. «A giudicare dalla dinamica — dice un investigatore — il giovane alla guida può aver creduto di averla uccisa, o che le conseguenze fossero comunque gravissime». D. S., 28 anni, laureato in economia, non aveva mai avuto a che fare con la giustizia.

Una sola volta era stato denunciato, proprio per guida «in stato di ebrezza». Anche lui, la sera del 24 aprile l’aveva passata con amici: sono stati loro ad ammettere che «sì, avevamo bevuto un po’ troppo». Dopo l’incidente, D. S. percorre ancora qualche centinaio di metri in macchina, poi parcheggia e si allontana a piedi. Intorno alle 3 e mezza un’ambulanza lo nota davanti alla stazione Garibaldi, sembra molto confuso, di certo è ubriaco: lo portano in un altro pronto soccorso, quello del Fatebenefratelli, dove viene registrato per «abuso alcolico», ma non ha i documenti (o quanto meno non li mostra ai medici). Intorno alle 5 si riprende e si allontana. In quel momento gli investigatori del Radiomobile hanno già trovato l’auto, identificato il guidatore, avvertito i carabinieri della zona dove risiede. Provano con insistenza a chiamarlo, ma per tutta la notte il suo cellulare resterà muto: nessuno è così riuscito ad avvertirlo che la ragazza stava bene.

Il comandante della Polizia locale di Milano, Antonio Barbato, ha seguito le indagini ed è stato molto scosso dalla vicenda: «Oltre che ribadire di non mettersi al volante dopo aver bevuto, dico di fermarsi sempre, dopo qualsiasi incidente. Noi scopriamo quasi il cento per cento dei “pirati della strada” e la fuga non può che peggiorare le cose». Poco dopo le 11 del mattino, 24 aprile, D. S. si è buttato sotto un treno diretto a Lecco. Nessuno saprà mai cosa abbia fatto dopo aver lasciato l’ospedale. Dato che la ragazza ha avuto una prognosi sotto i 40 giorni, non sarebbe neppure stato incriminato secondo la nuova legge sull’«omicidio stradale».

 

di Gianni Santucci
da corriere.it


Nel corso dl 2015,  secondo l'Osservatorio ASAPS, sono stati 5 i suicidi e 5 i tentati suicidi a seguito di eventi collegati alla mobilità. In particolare 3 episodi sono avvenuti a seguito di incidente stradale e 7 a seguito di contestazione di una sanzione che prevedeva il ritiro della patente di guida. 4 episodi erano connessi a un precedente abuso di alcolici, 4 erano connessi a problemi psichiatrici, 2 connessi a rimorso dichiarato. (ASAPS)

Giovedì, 12 Maggio 2016
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK