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Notizie brevi 06/05/2016

La Voce di Romagna
Omicidio stradale
Biserni: “La legge è nata in Romagna”

Il presidente forlivese dell’ASAPS che da un quarto di secolo si batte per la sicurezza sulla strada, ha promosso e assistito nella gestazione la nuova legge. Tra le battaglie dell’ASAPS quella per le stragi del sabato sera

E' il maggiore sostenitore della polizia stradale in Italia, ma se lo senti parlare ti accorgi subito che il vero interesse, suo e della sua associazione, è di carattere sociale e riguarda le vittime della strada, la prevenzione degli incidenti, l'educazione dei giovani ad una maggiore attenzione per le regole stradali. A rispondere alle nostre domande è Giordano Biserni, da 25 anni presidente dell'ASAPS,  Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, nata a Forlì da un'idea condivisa con alcuni colleghi. E in un quarto di secolo le battaglie ed i successi sono stati tanti, anche se certamente il più grande e storico resterà quello di aver promosso e assistito nella gestazione la nuova legge sull'omicidio stradale.


Dott. Biserni, quindi la legge sull'omicidio stradale è stata concepita in Romagna, e più precisamente nella sede dell'ASAPS di Forlì?

Si certo. Era il 2002 – 2003 quando cominciammo ad utilizzare i termini Omicidio stradale e violenza stradale, sulla nostra rivista il Centauro e sulla - allora ancora giovane -  nostra pagina web. Ma ad inizio 2011 abbiamo fatto di più. Io ho personalmente comprato il dominio www.omicidiostradale.it che poi abbiamo ceduto gratuitamente all’associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze con la quale l’ASAPS e l’associazione Gabriele Borgogni iniziarono poi a raccogliere le firme per la proposta di legge. Primo firmatario all’epoca fu l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi e siamo arrivati a raccoglierne oltre 81.000.

Dal vostro osservatorio pensate che questa legge produrrà risultati?

E’ difficile pronosticare. Tutte le leggi che riguardano la sicurezza sono come le medicine. Gli effetti sulla loro efficacia si misurano solo dopo la somministrazione.
Ma lo scopo della legge sull’Omicidio stradale è principalmente quello di rendere vera giustizia alle vittime e ai loro familiari. E il livello della giustizia sarà sicuramente più alto.


La legge introduce nel codice penale anche il nuovo reato di lesioni gravissime stradali, ma qualcuno dice che le pene sono troppo severe: in fondo di incidenti con prognosi che alla fine superano i quaranta giorni di guarigione sono tanti.

Si in effetti alcuni aspetti della legge sono discutibili. In particolare la previsione che a seguito di un incidente in cui si causino lesioni gravi (sopra i 40 giorni di prognosi) o gravissime,conseguenti di qualsiasi violazione del CdS, anche se il conducente non era ubriaco o drogato, a seguito del giudizio scatta la revoca della patente per 5 anni (come per i conducenti ubriachi o drogati) e ci sembra una misura sproporzionata che può far perdere il posto di lavoro a parecchie persone.
La proposta dell’ASAPS era stata chiara, prevedere “fino a 5 anni” e non 5 anni secchi. Sarebbe stato poi il giudice a decidere il periodo che poteva andare da qualche mese appunto a 5 anni. Ma non fummo ascoltati.


Si parla anche di arresto immediato del conducente da parte della polizia: se è ubriaco o drogato va bene, ma essere arrestati per un tragico sorpasso?


Chiariamo. L’arresto obbligatorio è previsto solo nei casi di omicidio stradale compiuto da un ubriaco o drogato alla guida (con obbligo dei necessari prelievi). Negli altri casi di violazioni gravi (quelle che prevedono una pena da 5 a 10 anni) l’arresto è solo facoltativo. Ma non dobbiamo stupirci troppo. Negli Stati Uniti per esempio si finisce dentro solo per il fatto di essere ubriachi, anche senza avere procurato lesioni a nessuno. Poi magari si sta dentro una sola notte e si esce con la cauzione.


Qual è la situazione della pericolosità stradale in Romagna?

In Romagna negli ultimi 10 -15 anni si è fatto molto, moltissimo, in particolare contro le stragi del sabato sera e il contrasto all’alcol alla guida. Purtroppo dilaga l’uso del cellulare sia in fonia che in messaggistica con i conseguenti relativi rischi. Rimane debole la difesa di pedoni e ciclisti. Tuttavia siamo passati dalle 60-70 vittime l’anno negli anni ’90 nella sola provincia di Forlì,  a 20, 22 l’anno negli ultimi anni. Nel 2015 però siamo tornati a contare 10 motociclisti morti in provincia. Veramente tanti! E qui insieme ai comportamenti si dovrebbe parlare anche dello stato inadeguato di molte  delle nostre strade.


Ci dica quali sono state le altre battaglie condotte dall'ASAPS e quali saranno quelle future.

Tante. Molti non sanno che la n numerazione dei cavalcavia in autostrada  all’epoca del lancio dei sassi fu una delle prime nostre battaglie. Ci dettero dei pazzi. Poi abbiamo vinto.
La principale battaglia dell’ASAPS fin dalla fondazione nel 1991 tuttavia è stata sicuramente quella contro le stragi del sabato sera. Si pensi che solo nel 2001 si contavano ancora 917 morti nelle due notti del fine settimana, nel 2014 siamo arrivati a meno di 300 vittime con un calo di oltre il 60%. Tanto è stato l’impegno  contro l’abuso di alcol e per ridurre gli orari notturni delle discoteche. Molti lo hanno dimenticato, ma in Romagna negli anni ’80 e ’90 si contavano dalle 20 alle 30 giovani vite stroncate nelle notti del fine settimana. Una follia. Nel 2014 e 2015 siamo a 4 – 5 vittime totali in un anno fra i giovani sotto i 30 anni, parliamo dei morti nelle notti del fine settimana nelle tre province romagnole. Su questo problema ricordo il  nostro lo slogan forse più efficace di questi anni, col quale parlavamo soprattutto ai genitori: “E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente, che la patente senza tuo figlio…”
Poi ovviamente l’ultima battaglia in ordine di tempo. Quella sull’Omicidio stradale, anche se la legge approvata non è esattamente quella che avevamo proposto. Noi ci fermavamo agli omicidi dovuto all’abuso di alcol e droga e alla pirateria stradale (che l’ASAPS monitora da 8 anni). Vorrà dire che ora ci impegneremo per farla aggiustare…
Certo il sogno sarebbe quello di arrivare a zero morti sulle strade a cominciare da quelle della Romagna, per questo però c’è ancora molto da fare.

 

Venerdì, 06 Maggio 2016
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