Il prefetto Serra: con patente a punti, sommersi dai ricorsi - Solo nella capitale 220 mila i ricorsi |
Dopo
l’introduzione della patente a punti, si è aperto un giro di ricorsi
per cancellare le sanzioni. Il prefetto di Roma, Achille Serra esprime
le sue perplessità al quotidiano milanese La Stampa, per un business
che sfrutta le carenze della legge: dà la duplice possibilità
di ricorrere al prefetto e al giudice di pace, ma sui procedimenti incide
la mancanza di personale e strumenti adeguati".
"La procedura - prosegue il prefetto di Roma - è oggettivamente complessa; il ricorso viene presentato alle forze dell’ordine che trasmettono gli atti al prefetto. A questo punto, il cittadino può chiedere di essere ascoltato, ma il più delle volte non si presenta e manda un certificato medico, quindi si crea un ingorgo, un intralcio che comporta grandi difficoltà burocratiche, tra le carte che vanno e vengono". "La legge - continua Serra - si potrebbe semplificare; la Prefettura sta affidando la gestione dei ricorsi ad una società privata, la Consip del ministero del Tesoro, per migliorare i risultati attuali e ovviare ai ritardi. Nella capitale i ricorsi sono 220 mila, su questi sono state emesse 30 mila ordinanze in un anno ed oltre 6 - 7 mila provvedimenti di archiviazione." E, rispondendo alla domanda in cui si sostiene che una società romana abbia trattato più di mille ricorsi con il 100% di successo nel risultato, il prefetto aggiunge: " Non mi risulta, non credo sia possibile. Gli avvocati usano tutti gli strumenti per portare ad un esito positivo una controversia, sfruttando pure le carenze dell’amministrazione. Non possono però millantare credito, pubblicizzando risultati impossibili da assicurare. Di dieci provvedimenti da smaltire, nessuno può sapere per quanti e quali arriverà in tempo la risposta della prefettura" |