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Notizie brevi 18/02/2016

Roma
Bloccato anche il secondo evaso da Rebibbia. Il primo si era costituito ieri

L'uomo è stato fermato dai carabinieri, ha provato anche una breve fuga a piedi. Era a bordo di un furgone nella zona di Tivoli. L'altro si è consegnato alla giustizia qualche ora prima
I due evasi dal carcere di rebibbia. Da sinistra, Catalin Ciobanu e Mihai Florin Diaconescu

ROMA - La fuga è finita. I carabinieri del Comando provinciale di Roma hanno bloccato nella notte, durante un posto di blocco in provincia della Capitale, Mihai Florin Diaconescu, il secondo detenuto romeno evaso domenica scorsa dal carcere di Rebibbia. L'uomo è stato bloccato a bordo di un furgone nella zona di Tivoli Terme ed ha tentato una breve fuga a piedi. Si è costituto invece ieri sera alla stazione dei carabinieri di Tivoli uno dei due romeni evasi alcuni giorni fa dal carcere di Rebibbia in circostanze ancora da chiarire. Si tratta di Catalin Ciobanu, che proprio due giorni fa sarebbe dovuto comparire come imputato in un processo per sequestro di persona e e per la morte, come conseguenza di altro reato, di un commerciante egiziano prelevato da casa e stroncato da un infarto.

Catalin Ciobanu e Mihai Florin Diaconescu, di 28 e di 33 anni, condannati rispettivamente uno per omicidio e sequestro di persona e l'altro per rapina, erano compagni di cella - considerati pericolosi - intorno alle 18.30, avrebbero tagliato le sbarre del magazzino e poi sarebbero scappati scavalcando la rete e il muro di cinta del penitenziario per darsi infine alla fuga a piedi lungo via Tiburtina.

"Ho parlato con Catalin Ciobanu - ha detto l'avvocato Andrea Palmiero - era mortificato e avvilito. Si è costituito perché ha capito di aver sbagliato e di aver fatto una sciocchezza scappando dal carcere di Rebibbia". "Il processo che lo riguarda - ha aggiunto - non è affatto compromesso. Abbiamo le carte in regola per provare la sua innocenza".
 
Le polemiche. La fuga dei due romeni aveva innescato numerose polemiche sulla sicurezza del penitenziario romano. E' stato anche aperta un'inchiesta senza ipotesi di reato, nei confronti del carcere. I magistrati capitolini hanno chiesto al Dap una relazione dettagliata sulla dinamica dell'evasione e non è escluso che gli agenti di guardia quella domenica pomeriggio nel carcere romano di Rebibbia possano essere iscritti nel registro degli indagati. È evidente che più di qualcosa nel sistema di vigilanza non ha funzionato. A cominciare dalla grata segata del magazzino da cui i due romeni sono passati per lasciare l'edificio. Così come di nulla si è accorto chi ha permesso che i fuggitivi superassero ben tre sbarramenti. Oltre al magazzino del reparto G11, due muri uno alto 7-8 metri e l'altro 6, più una rete elettrosaldata.

da roma.repubblica.it


Fine della gita. Uno si è costituito, l’altro è stato catturato dai carabinieri. Bel lavoro! (ASAPS)

Giovedì, 18 Febbraio 2016
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