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Notizie brevi 26/01/2005

Roma - LE REAZIONI. Tassone: «In tanti potrebbero cercare di farla franca»
«Ora potenziare i controlli»
Preoccupati i sindacati di polizia.
Esultano i consumatori

Da "Il Giornale di Vicenza"

LE REAZIONI.
Tassone: «In tanti potrebbero cercare di farla franca»
«Ora potenziare i controlli»
Preoccupati i sindacati di polizia. Esultano i consumatori

Roma. La sentenza della Consulta provoca reazioni contrastanti. C’è chi teme che i furbi la possano fare franca e chi sostiene che togliere i punti senza sapere chi c’è alla guida limita i diritti personali. «Rispetto la decisione della Consulta, ma resto molto perplesso», commenta il viceministro ai Trasporti, Mario Tassone secondo il quale «per garantire diritti generali e formali si è inficiato il diritto alla sicurezza e, conseguentemente alla vita. La sentenza apre un preoccupante varco attraverso il quale in troppi potrebbero tentare di passare per farla franca», ha aggiunto Tassone riconoscendo comunque anche lui che la decisione della Corte «lascia immutata tutta la capacità deterrente della patente a punti». Ma non è l’unico a temere questa possibile deriva: anche per Antonio Pezzella, responsabile nazionale dei Trasporti di An e relatore della nuova legge sulla patente, la sentenza «inficia gran parte del lavoro fatto dal Parlamento che doveva servire ad abbattere l’altissima sinistrosità del nostro Paese, una vera e propria guerra non dichiarata con i circa 7 mila morti all’anno». Secondo Sicurstrada, il Centro europeo della prevenzione, della sicurezza sulla strada, della Fondazione Cesar di Bologna, la sentenza «metterà in discussione l’efficacia della patente a punti dal momento che il deterrente maggiore alle infrazioni era proprio la sottrazione di punti: ora per poter decurtare punti sarà necessario fermare e identificare il guidatore», spiega Sandro Vedovi, segretario generale di Sicurstrada, «e attualmente il 90% circa delle infrazioni viene rilevato a distanza».
«Estremamente soddisfatto» è invece il presidente dell’Aci, Franco Lucchesi, che ricorda come sia stato proprio L’Automobil Club a segnalare l’illegittimità costituzionale della norma. Più perplessa l’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale: «La palla rimbalza ora nel campo della sicurezza stradale dove si gioca una partita seria e drammatica. È evidente che a questo punto l’effetto dissuasivo della patente a punti, che già dava segni evidenti di indebolimento, subirà un ulteriore duro ridimensionamento col quale si dovranno fare i conti in termini di vite umane», sostiene il presidente dell’associazione, Giordano Biserni.
«L’intervento delle Consulta sposta l’onere della prova dell’automobilista alle forze di polizia che vengono gravate di un accertamento tutt’altro che semplice», fa inoltre notare il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Una prima azione andrà comunque svolta per potenziare i controlli, chiede la Margherita con Giorgio Pasetto.
Esultano, infine, le associazioni dei consumatori. La sentenza «restituisce certezza a quel diritto calpestato da un governo che voleva fondare la deterrenza sull’obbligo della delazione», dice Intesaconsumatori che raduna Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori. L’Adoc, in particolare, si dice pronta ad assistere presso tutte le proprie sedi, dislocate in ogni provincia, i cittadini che vorranno presentare ricorso contro un taglio di punti avvenuto senza che il conducente fosse riconosciuto

Mercoledì, 26 Gennaio 2005
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