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Notizie brevi 27/01/2016

Il poliziotto buono e il soccorso ai ladri di omogeneizzati: "Forse, per mio figlio, lo avrei fatto anche io..."

Parla il vicequestore di Pompei, La Manna, che ha pagato la merce rubata da due giovani genitori: "Il mio commissariato è nello stesso palazzo della mensa dei poveri, vedo disperazione e fame ogni giorno". Ma il negoziante non ha ritirato la denuncia
Il vicequestore del commissariato di Pompei, Angelo La Manna

"Se pensi alla sopravvivenza di tuo figlio… chissà… forse l’avrei fatto pure io…". Ha quasi timore di dirlo, ma quel commento gli scivola via inarrestabile. Quello che ha visto lo ha forse toccato più di quanto crede. Soprattutto, non pensava di far tanto rumore per una storia che, dice, è disperazione e miseria. Né pensava di diventare "famoso" – seppur solo per un giorno – lui che ha sempre fatto il poliziotto di frontiera, una vita sbattuta tra i commissariati di provincia per un faticoso lavoro quotidiano di guerra all’illegalità.

Oggi è protagonista, Angelo La Manna, 52 anni, da venticinque in polizia, una lunga lista di sedi difficili, brillanti operazioni di polizia giudiziaria senza riconoscimenti o promozioni, adesso vice questore aggiunto dirigente del commissariato di Pompei. Perché sabato, nella città della preghiera, si è trovato di fronte a una scelta: l’applicazione della legge oppure la mano tesa verso chi è povero. Ha fatto la cosa giusta.

"Sabato sera ero in un ufficio quando è arrivata una telefonata dalla vigilanza del centro commerciale “La cartiera”. Gli addetti avevano fermato una coppia di giovanissimi alla barriera anti taccheggio perché avevano portato via della merce da un negozio di articoli per bambini senza pagare", racconta.

La volante arriva al centro commerciale e carica in auto la coppia. Innamorati e poveri. Ventun anni lui, lei appena diciannove. Genitori di un bimbo di quattro mesi. Vivono con i familiari, il ragazzo lavora con il padre che raccoglie con la sua moto Ape ferro usato. Non hanno un soldo. Non hanno mai rubato in vita loro.

"Ma da quel negozio – ricostruisce il vice questore La Manna – avevano portato via 102 euro di merce: bavettine per neonati, due tutine, una forbicina, un biberon, un set di igiene per il neonato, salviette igieniche, un termometro e due succhietti, quattro confezioni di omogeneizzati".
 
Finiscono tutti in commissariato, i due giovani e il titolare del negozio che insiste per sporgere la denuncia. A testa bassa la coppia si giustifica: "Eravamo entrati solo per gli omogeneizzati, poi abbiamo visto tutte quelle cose che nostro figlio non ha mai avuto…Ci siamo lasciati andare…".  Il vice questore e due suoi poliziotti mettono tutto a verbale. "Tra una parola e l’altra – ricorda La Manna – ci guardavamo l’un l’altro senza dire nulla. Poi è successo qualcosa. Ci siamo mossi tutti e tre senza metterci d’accordo e abbiamo messo sul tavolo davanti al negoziante trentacinque euro a testa".

E a quel punto, cosa è successo? "I due ragazzi si sono messi a piangere, hanno chiesto perdono. Mai nessuno, prima di loro mi aveva detto: “Lei è misericordioso”. Non ho fatto nulla, nulla di speciale".

Forse avevano paura di voi, della divisa. "Di solito è così, soprattutto quando si è poveri. Ma poi la disperazione vince la paura e si fanno cose che forse non si vorrebbero mai fare".

Sì, ma lei, vicequestore, perché lo ha fatto? Perché con i suoi poliziotti ha pagato il commerciante e messo le cose relativamente a posto? "L’ho fatto per solidarietà. Quei due giovani non hanno niente. Niente come tanti altri. Purtroppo la solidarietà è temporanea, non è un fatto reale. La nostra scelta non risolverà il problema per quella coppia che, come tanti altri, ha bisogno di solidarietà strutturale che la polizia non può dare. Ogni giorno, quando vengo a lavorare, entro nella palazzina del commissariato dove si trova anche la mensa per i poveri “Bartolo Longo”. E vedo ogni giorno centinaia di persone alla disperazione, in fila per un pasto caldo. E’ la stessa disperazione dei due giovani che hanno rubato gli omogeneizzati".

Ma il commerciante, non si è commosso davanti al vostro gesto? "Ha sporto denuncia, come d’altra parte era suo diritto. Ma ha preso i soldi e ha emesso regolare scontrino".

di IRENE DE ARCANGELIS
da repubblica.it


Un gesto lodevole in favore due giovani genitori in grande difficoltà economica. (ASAPS)

Mercoledì, 27 Gennaio 2016
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