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Notizie brevi 26/01/2016

Autotrasportatore paga multa, ma sbaglia di 70 cent: ora deve dare 504 euro

«Per 70 centesimi Martin perse la cappa». Il detto non fa proprio così, ma rende bene l’idea. Perché la vicenda di cui è vittima Luigi Bertoni – riferita da Il Mattino di Padova – sembra veramente una punizione surreale.

Bertoni è un autotrasportatore 66enne, titolare della C&B Trasporti e Servizi, ditta di trasporti con sede a Ospedaletto Euganeo (Pd). Il 29 aprile 2014 un suo dipendente viene multato per 193,93 euro all’altezza di Ostiglia, nel Mantovano, per non aver rispettato le obbligatorie soste di riposo. D’accordo, capita, ha sbagliato e va multato. Entro cinque giorni, quindi, il titolare va in posta e paga la sanzione, ma l’ufficio postale interpreta male la scrittura e addebita 193,23 euro, 70 centesimi in meno rispetto al dovuto.

Dopo qualche settimana arriva una lettera a casa Bertoni dal comando di polizia di Mantova che richiede il pagamento della differenza. Bertoni esegue, saldando anche le spese postali che sono molto più alte, pensando comunque di aver chiuso la questione.

Ma siamo in Italia, il Paese della burocrazia con le fette di mortadella sugli occhi. La settimana scorsa nella sede della dell’azienda di trasporti arriva la brutta sorpresa; una cartella esattoriale di Equitalia per un importo di 504 euro, ovvero 720 volte il valore richiesto, peraltro già versato.

E oltre al danno anche la beffa: se Bertoni tentasse di fare ricorso, infatti, questo gli costerebbe di più della cartella esattoriale. Non solo: occorrerebbe, come dice lui stesso, «perdere ore e ore ai call center di Equitalia oppure a fare la fila negli sportelli locali; ed è un lusso che non posso permettermi».

Da parte nostra massima solidarietà all’autotrasportatore padovano. E dito puntato contro la burocrazia italiana che stolidamente crea situazioni assurde e forti preoccupazioni alla gente onesta che lavora. Vergogna!

da uominietrasporti.it


“Le assurdità della burocrazia italiana che stolidamente crea situazioni assurde e forti preoccupazioni alla gente onesta che lavora.” (ASAPS)

Martedì, 26 Gennaio 2016
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