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Notizie brevi , News 25/01/2016

Omicidio stradale, Renzi a opposizione: "Da chi esultava schiaffo a famiglie vittime"

Nonostante lo stop alla Camera, il premier assicura: "La legge si farà"

 

Un incidente stradale (ansa)

ROMA - "Sull'omicidio stradale il governo è andato sotto alla Camera, purtroppo. Su un singolo voto, su un singolo emendamento. La legge sull'omicidio stradale, che noi vogliamo e per la quale ci stiamo battendo con grande energia, ci sarà, sia chiaro. Possono rinviare l'approvazione, ma la legge si farà. Adesso torneremo ancora al Senato, per la quarta navetta". Il premier Matteo Renzi, nell'Enews, va all'attacco delle opposizioni che hanno esultato al risultato dell'Aula: "Quello che mi ha fatto male è che molti deputati dell'opposizione - contenti per il voto contro il governo - hanno iniziato a urlare e applaudire in Aula, esprimendo la loro sfrenata gioia. Incuranti del fatto che in tribuna, e a casa, molte famiglie che hanno perso un figlio, un genitore, un parente per un incidente stradale hanno vissuto quegli applausi come uno schiaffo. Si può strumentalizzare ogni battaglia politica".

LA SCHEDA

E prosegue: "Si può legittimamente andare contro il governo su tutto. Ma credo sia giusto avere più rispetto per le vittime degli incidenti, che hanno patito quegli applausi come una clamorosa offesa a loro e al loro dolore. Aggiungo: ieri un cittadino di 59 anni, in Liguria, è stato ucciso da un conducente che viaggiava a tutta velocità, sotto effetto di droga e di alcool. Se gli stessi che hanno applaudito in aula avessero votato a favore, oggi quel conducente potrebbe essere punito con molta severità. Invece non è accaduto. E oggi i colleghi di quelli che hanno votato contro il governo fanno comunicati stampa per chiedere più severità? Con che faccia, scusate?"

Schengen. Nel giorno in cui i ventotto ministri degli Interni dell'Ue si sono riuniti ad Amsterdam per discutere come affrontare la crisi dei migranti, il premier non ha dubbi sul fatto che il trattato di Schengen non debba essere messo in discussione: "Mettere in discussione l'idea di Schengen significa uccidere l'idea di Europa. Abbiamo lottato per decenni per abbattere i muri: pensare oggi di ricostruirli significa tradire noi stessi. Vorrei essere chiaro: il bisogno di sicurezza è un valore primario, irrinunciabile. Ma garantirlo con la chiusura non funziona".

Primarie. In vista, poi, delle elezioni Comunali, che vedranno coinvolte la Capitale, Milano e Napoli, il presidente del Consiglio difende la prassi del Pd nella scelta del candidato, rivendicando il fatto che resta l'unico partito che accetta il confronto con i cittadini. "Tanta discussione, anche accesa, nel percorso che sta portando il Pd - con le primarie - a scegliere il candidato sindaco di Milano. A breve anche la partenza di un percorso analogo a Roma, Napoli. Si potrà dire tutto quello che si vuole del Pd, ma siamo l'unico partito che accetta il confronto con i cittadini".  E sottolinea che il Pd "non decide i candidati in una cena ad Arcore o in un sondaggio (finto) sul blog di un'azienda privata, ma si apre al rapporto con le persone". "Abbiamo mille limiti, certo - ammette il segretario Pd -. Ma il Pd è la più straordinaria esperienza di partecipazione democratica in Europa. Teniamocela stretta".

Scuola. Con l'approvazione, la scorsa settimana, dei decreti attuativi della riforma della P.A, il premier rivendica il fatto che il governo ha dato il via a un concorso che porterà in cattedra più di seimila insegnanti: "In questa settimana abbiamo approvato il decreto sulle classi di concorso per la scuola. Fuori dai tecnicismi: dopo che con la Legge 107 del 2015, chiamata Buona Scuola, abbiamo dato un colpo durissimo al precariato come condizione esistenziale per gli insegnanti, adesso abbiamo dato il via libera a un concorso serio, rigoroso e duro. Questa scelta porterà in cattedra 63.217 professori. Vogliamo che sia una sfida seria, impegnativa, finalizzata a mettere in cattedra i più bravi, i più appassionati, i più tenaci. Per i nostri figli, per i nostri ragazzi, vogliamo semplicemente il meglio. Non possiamo accontentarci di meno".

Nomine Asl. Niente più giochi di partito, ma solo il merito come parametro per le nomine nelle aziende sanitarie, assicura il presidente del Consiglio: "Adesso deve prevalere il merito e soprattutto chi sbaglia va a casa senza troppi complimenti". Un altro punto è la riduzione delle Autorità portuali. "Meno autorità portuali (da 24 a 15) - afferma Renzi - meno intoppi burocratici con la semplificazione, meno poltrone in questo settore che è potenzialmente enorme per l'Italia ma che ancora oggi vede le navi che passano dal canale di Suez fare tre giorni di navigazione in più per andare a Rotterdam anziché sbarcare in Italia: dovremo pur cambiare rotta, noi".

Riforme. Sulle riforme, sostiene il premier, la parola passa ai cittadini: "La fine del bicameralismo paritario
è un risultato storico. Adesso toccherà ai cittadini accettare questa novità che rende più semplice e efficiente la politica o chiedere che tutto resti come adesso. Ho fiducia nell'Italia che dice sì".

 

fonte: repubblica.it

 


Renzi:"La legge si farà".    Lo speriamo anche noi! Fa piacere vedere che il Presidente del Consiglio non l’ha presa per niente bene. Abbiamo la sensazione però che l’Omicidio stradale si sia trasformato in un ennesimo ring della politica. (ASAPS)

 

 

 

 

Lunedì, 25 Gennaio 2016
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