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(ASAPS)
AVELLINO – All’ombra di Monte Vergine pensavano di averla
fatta franca, dopo la gigantesca operazione della Polizia Stradale
di Torino che aveva smantellato un colossale traffico nazionale
di patenti di guida. Gli uomini della Polizia Stradale di Avellino,
hanno lavorato in silenzio per mesi, coadiuvati dai colleghi della
PG del Compartimento di Napoli, arrivando alla fine a chiudere
il cerchio. In manette sono finite 4 persone, mentre un’ottantina
sono state denunciate a piede libero e hanno subito il sequestro
della propria patente di guida, comprata ad un prezzo tra i 1.500
e i 2.500 euro al botteghino dell’allegra combriccola di
funzionari pubblici e di titolari di autoscuole, ora dietro le
sbarre. Per ognuno degli acquirenti è stato emesso un decreto
di perquisizione, finalizzato – come era accaduto per l’indagine
piemontese – al sequestro del documento rosa.
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Le indagini erano in atto da tempo, ma quando una ragazza –
che aveva acquistato la patente di guida – perse la vita
alla guida della propria auto, sei mesi dopo averla ottenuta,
gli investigatori si sono prodigati oltre ogni limite, riuscendo
nel proprio intento. Il gruppo criminale, che aveva la sua base
alla MCTC di Avellino, era operativo per i loro traffici, soprattutto
in Irpinia e nella provincia di Salerno. Nessuno degli indagati
che avevano acquistato la patente si era mai sottoposti all’esame
presso gli uffici della motorizzazione civile, grazie alla compiacenza
del funzionario corrotto, arrestato anche grazie alla collaborazione
di alcuni suoi colleghi. Secondo gli investigatori della Polizia
Stradale, l’organizzazione aveva accumulato nei soli ultimi
due anni, qualcosa come 3 milioni di euro, ma ora i capitali illeciti
potrebbero essere tutti confiscati, come sottolineato in una conferenza
stampa nel corso della quale i vertici della specialità
campana hanno illustrato le indagini, coordinate dal sostituto
procuratore di Avellino, Cecilia De Angelis. Il dirigente della
Sezione di Avellino, dottor Alessandro Salzano, ha spiegato che
i primi accertamenti erano cominciati nel novembre del 2002, quando
venne scoperto che una patente di guida, convertita all’estero,
in Spagna, era stata riassegnata ad un altro titolare residente
in Italia, grazie alla denuncia di smarrimento per una patente
mai avuta, che l’organizzazione aveva provveduto a presentare.
La ricostruzione puntigliosa della PG ha consentito poi di accertare
che, grazie alla infedeltà del funzionario della motorizzazione,
patenti di guida convertite in patenti estere e quelle appartenenti
a persone decedute, venivano rimesse in circolazione e intestate
a nuovi titolari. Altre sei persone, tra cui anche un medico militare
e impiegati di autoscuole del salernitano, sono state denunciate
per associazione e falsità ideologica in certificati. (ASAPS).
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