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Notizie brevi 22/02/2005

La macchina che dà l’allarme in un incidente

 

La macchina che dà l’allarme in un incidente

EUGENIO OCCORSIO

Già esiste a titolo sperimentale, ora è stata resa obbligatoria dall’Unione europea per tutti i 25 paesi membri e dovrebbe fare il suo debutto nel 2009: parliamo dell’auto dotata del sistema automatico di chiamata di emergenza in caso di incidente. La settimana scorsa è stato concordato a Bruxelles il piano d’azione messo a punto dalla Commissione insieme ai rappresentanti delle industrie automobilistiche dell’Unione per fissare le tappe principali di realizzazione della nuova tecnologia ’eCall’, che vedrà coinvolte ovviamente le principali aziende del continente che si occupano di tecnologie e telecomunicazioni. Come funziona? Il sistema invierà automaticamente ai servizi di soccorso informazioni dettagliate sul luogo e sulle modalità dell’incidente. Le chiamate saranno poi raccolte e gestite da un ’Punto di risposta del servizio pubblico’, ovvero un servizio per le emergenze che risponderà al numero unico europeo 112 (lo stesso sia da telefono fisso che da cellulare). «Con questa tecnologia, potrebbe essere la vostra stessa auto a salvarvi la vita se disgraziatamente avrete un incidente», ha commentato entusiasta il Commissario per la Società dell’informazione, Viviane Reding. «L’alta tecnologia nel settore dell’informazione e della comunicazione ha un grande potenziale per migliorare la sicurezza stradale».
L’avvio di questa iniziativa di sicurezza segue di poco un altro sviluppo altrettanto importante: il mese scorso Bruxelles ha sbloccato una frequenza radio che potrà essere utilizzata dai radar anticollisione, che dovrebbero essere disponibili nelle auto a partire dalla metà di quest’anno. I nuovi radar sono in grado di segnalare gli ostacoli e di attivare automaticamente i sistemi di freno delle vetture. Così come per il radar, ha ricordato il commissario Reding, «la tecnologia ’eCall’ rappresenta un’area in cui il consenso a livello Ue può aiutare ad abbattere le barriere tecnologiche e commerciali per far decollare in Europa i sistemi di sicurezza stradale capaci di salvare vite umane». Secondo il piano d’azione, entro la fine di quest’anno dovrebbe essere concordato lo standard del sistema, mentre nel 2006 dovrebbero essere realizzati i primi test per arrivare all’introduzione di questa tecnologia su tutte le auto nuove come diceva nel 2009. La Commissione europea, l’Associazione dei costruttori di automobili dell’Ue e l’organizzazione per i trasporti intelligenti in Europa, avevano firmato lo scorso agosto un primo accordo per promuovere l’installazione nelle automobili europee del sistema ’eCall’: la tecnologia è già ad uno stadio sperimentale avanzato, e come sempre per i dispositivi di sicurezza ora si tratta di far digerire ai cittadini l’inevitabile, pur contenuto, sovrapprezzo che questo sistema comporterà.


EUGENIO OCCORSIO

Martedì, 22 Febbraio 2005
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