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Notizie brevi 22/03/2005

Madrid - Spagna, l’eccesso di velocità uccide 1.700 persone ogni anno. E i giovani in moto pagano il prezzo piu alto. Ma uccide anche la velocità lenta e l’alcol

 

Spagna, l’eccesso di velocità uccide 1.700 persone ogni anno. E i giovani in moto pagano il prezzo piu alto. Ma uccide anche la velocità lenta e l’alcol

(ASAPS) MADRID – L’eccesso di velocità, in Spagna,  uccide almeno 1.700 persone ogni anno. Lo dice una ricerca dell’Istituto di Traffico e Sicurezza Stradale (INTRAS) e della compagnia assicurativa Linea Diretta, secondo cui dal 1999 al 2003 almeno un incidente su 5 è da attribuire esclusivamente alla velocità eccessiva. E il profilo della vittima potenziale è sempre lo stesso: giovane, molto, di sesso maschile, al volante di un’auto o in sella ad una moto, che perde la vita in una notte del fine settimana mentre percorre almeno 50 chilometri per raggiungere o rientrare da un luogo di divertimento.

Ci ricorda qualcosa? Pare davvero che almeno nei paesi latini, le cose vadano più o meno nella stessa maniera e il primo studio nel suo genere realizzato in Spagna pone diversi interrogativi ad una società che fa del divertimento e lo svago i principali fondamenti del mondo giovanile. Se almeno un incidente stradale su 5 è da attribuire alla velocità, quasi 4 di questi incidenti su 10 (37%), hanno conseguenze mortali specificatamente per il superamento di limiti imposti sulle strade ove sono avvenuti. Tradotto in cifre più spicce, nei 550mila incidenti con vittime presi in esame, nei quali sono riamasti coinvolti a vario titolo 860mila conducenti, 105.670 morti devono essere attribuite alla velocità. Il direttore dell’INTRAS, Luis Monitoro, ha poi specificato che la velocità eccessiva in concomitanza a condizioni climatiche avverse o in prossimità di curve o incroci pericolosi, moltiplica per tre il numero di morti.

Ma anche la velocità eccessivamente lenta – secondo l’istituto – quando questa si traduca in intralcio alla circolazione, crea qualche preoccupazione. Nel 2003, il 15% degli incidenti stradali è stato attribuito a velocità eccessiva, mentre lo 0.7% a condotte di guida che hanno creato intralcio. Secondo l’istituto, se è vero che in generale il numero di incidenti è in generale calo, le contestazioni relative a gravi violazioni del codice della strada in materia di velocità, non sono affatto in diminuzione, ma possono dirsi più che stabilizzate attorno alle 21mila ogni anno. Lo studio ha permesso di stilare anche un identikit del contravventore tipo dal piede pesante: la maggior parte degli autovelox sono appannaggio di conducenti maschi tra i 18 e i 25 anni, il 26,6% dei quali con una patente in tasca da meno di due anni.

E in Spagna, questa categoria, rappresenta il 35% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali, e che costituiscono il 18% della popolazione. Si tratta di conducenti non professionisti, che si spostano perlopiù per motivi di svago e che alla ricerca di sale da ballo o locali, percorrono più di 50 chilometri per volta, commettendo le infrazioni connesse all’eccesso di velocità nelle prime tre ore di guida, e nella maggior parte dei casi sono commessi al volante di veicoli con meno di due anni di età. Una parte di infrazioni contestate a carico di conducenti coinvolti in sinistri, nell’ordine di un quarto, hanno poi evidenziato che si trattava di persone sole a bordo che viaggiavano senza aver allacciato le cinture di sicurezza. Per quanto riguarda invece le condizioni psicofisiche delle vittime, i conducenti appartenenti al profilo tipo, rimasti coinvolti in sinistri, erano per lo più in stato di ebbrezza.

La statistica dice che gli ebbri sono 4 volte più numerosi di quelli sobri. Un dato questo che la dice lunga sulla necessità, anche in Spagna, di incrementare i controlli preventivi (comunque più numerosi oggi di quelli effettuati in Italia) ed impedire che le persone in stato di ebrietà restino poi coinvolte in sinistri stradali con conseguenze letali. Ma lo studio non si è fermato qui ed ha rivelato anche altri particolari davvero interessanti, che confermano l’universalità dei fattori che concorrono al verificarsi degli incidenti stradali. Spesso infatti, distrazione, circolazione contromano e mancato rispetto della distanza di sicurezza sono fattori scatenanti dei sinistri stradali, nei quali la velocità gioca un pericolosissimo ruolo di aggravante. Il 44.8% degli incidenti presi in esame sono avvenuti in strade extraurbane, mentre il 30% è avvenuto in ambito cittadino.

Quelli rilevati in tratti rettilinei hanno avuto le conseguenze peggiori, mentre in prossimità di curve ed incroci sono stati in larga parte attribuiti a velocità non commisurate. Interessante anche la distribuzione settimanale dei sinistri, che nel 40% dei casi sono avvenuti nel weekend, e il 29.1 % nella fascia oraria tra le 23 e le 6 del mattino. La festa, dunque, sembra spingere il piede sul gas ed infatti è proprio nei mesi di agosto e di dicembre che sono state accertate la maggior parte delle infrazioni. (ASAPS).


 

Martedì, 22 Marzo 2005
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