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Notizie brevi 14/05/2005

La Polizia fa festa per il suo 153° compleanno fra commozione, per l’equipaggio dell’aereo caduto il giorno prima, e celebrazione per i risultati conseguiti.

LA POLIZIA FA FESTA PER  IL SUO 153° COMPLEANNO FRA COMMOZIONE, PER L’EQUIPAGGIO DELL’AEREO CADUTO IL GIORNO PRIMA, E  CELEBRAZIONE PER I RISULTATI CONSEGUITI.

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, accom-pagnato dal Ministro dell’Interno Pisanu e dal Capo della Polizia De Gennaro, passa in rassegna i Reparti schierati

ROMA – Una festa che comincia col silenzio, quella che ha celebrato il 153esimo anniversario della Polizia di Stato. Una giornata triste, nonostante il sole che alla fine ha illuminato piazza del Popolo, per la sciagura che proprio alla vigilia della festa ha colpito il Reparto Volo di Pescara, che piange tre suoi uomini precipitati a bordo del P68 OBSERVER, un bimotore utilizzato per servizi di ricognizione e di vigilanza. Ma in questa Roma svegliata ancora una volta dal colore bianco-azzurro della Polizia, c’erano tanti altri petti da decorare, per il sangue versato dalle uniformi bicolori che avevano incrociato la rotta assassina e feroce di terroristi o criminali “comuni”. È la vita, che continua, che ha regalato anche qualche momento di autocelebrazione, con la splendida rassegna dello schieramento, che vedeva inquadrate tutte le divise che dal 1852 sono state vestite dai nostri colleghi. Il Capo della Polizia, Gianni De Gennaro, ha presenziato a fianco del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu e del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Cupo in volto, è rimasto sempre in attesa di notizie dalla costa adriatica, dove erano ancora in pieno corso le ricerche dei suoi tre uomini precipitati. Proprio pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia, De Gennaro e Pisanu avevano deposto insieme una corona d’alloro all’Altare della Patria, in onore dei caduti. Di tutti, i caduti. Proprio la Polizia di Stato ha pagato, fin dalla sua istituzione, un prezzo di sangue elevatissimo: solo dal 1943, 2mila operatori hanno lasciato la propria vita in servizio. Nel 2004, i caduti sono stati 6, mentre i feriti 2.271. Numeri che fanno rabbrividire, ma che la dicono lunga sull’impegno del Corpo: nei 12 mesi dell’anno passato, infatti, il 113 ha raccolto e coordinato 3 milioni di interventi: 1 ogni 11 secondi, come tiene a precisare nel resoconto della propria attività, il Dipartimento della PS. Interventi che hanno dato luogo a operazioni e indagini, nel corso delle quali sono stati effettuati  35mila arresti e redatte 180mila denunce a piede libero. Uno dei carichi più gravosi, per i reparti investigativi, è stata la lotta alla criminalità organizzata, che ha consentito la disarticolazione di ben 61 associazioni di tipo mafioso e la cattura di 119 tra i latitanti più pericolosi. Il ricordo va anche a Nicola Calipari, il dirigente di Polizia prestato ai ruoli del SISMI, che ha liberato dalla sua prigionia la giornalista Giuliana Sgrena e poi ucciso per sbaglio dai soldati della Guardia Nazionale statunitense. Il suo lavoro, e quello dell’apparato specialistico della DIGOS, ha portato a 105 arresti per terrorismo islamico e interno, nuovamente alla ribalta con la nuova colonna delle Brigate Rosse o con le frange dell’area anarchico insurrezionalista. Lavoro duro, spesso portato a termine solo per le grandi professionalità degli investigatori, per la loro caparbietà, per la continua ricerca della verità, come hanno tenuto a sottolineare, ammirati, i rappresentanti delle delegazioni delle polizie straniere sempre più vicine alla nostra: Austria, Germania, Slovenia, Spagna, Lussemburgo e Romania, presenti con uomini e mezzi schierati accanto ai nostri.

Sopra: il battaglione motociclisti della Polizia Stradale del CAPS di Cesena sfila in parata davanti al parco presidenziale;

Sotto: una delle 27 figure acrobatiche  realizzate dagli uomini della Polizia Stradale

Oggi, fatto inedito, sono moltissimi gli investigatori italiani – non solo della Polizia di Stato, ovviamente, ma anche dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – che hanno contatti diretti all’estero, che con i colleghi delle forze dell’ordine di altri paesi hanno contatti giornalieri, continui. Molto di questo, è stato possibile dopo gli accordi di Schengen, dopo il via di Europol e dopo i primissimi contatti per il controllo delle frontiere. Su questo argomento, le molte fasi dell’operazione “Vie Libere” si sono susseguite senza soluzione di continuità, ed hanno condotto solo nel 2004 all’arrestato di 4.212 persone, alla denuncia di altre 5mila ed all’espulsione di  5.410 persone entrate clandestinamente. Un compito molto difficile, vista la carenza di strutture idonee alla cosiddetta “prima accoglienza” di coloro che giungono in Italia clandestinamente. Nel corso della manifestazione, è stato sottolineato anche il consueto contributo della Polizia Stradale, che oltre ad aver pagato il consueto durissimo prezzo in termini di caduti e di feriti, oltre ad essersi distinta in operazioni di polizia giudiziaria sul fronte della lotta al traffico delle auto rubate ed al loro riciclaggio, è ancora una volta più determinante che mai sul fronte della sicurezza stradale: se impressiona infatti, il numero di punti decurtati ai meno disciplinati, è sconvolgente il numero di soccorsi effettuati agli utenti della strada, quantificati in 447.866 eventi. Davvero tanti, che integrano le cifre di tutto rispetto prodotte dalla Specialità, che ha rilevato 1.676 sinistri mortali, nei quali hanno perso la vita 1.894 persone. La cordella metrica è entrata in azione anche in 42.318 sinistri con feriti, a seguito dei quali sono finite in ospedale 66.795. Notevole anche l’archivio degli incidenti con soli danni a cose, ben 49.935. La Stradale, come tutte le specialità della Polizia, è stata dotata di un proprio stand, nel quale si ammirano – oltre alla Lamborghini Gallardo (che ha raddoppiato con una seconda vettura) – dotazioni tecnologiche d’avanguardia (non solo quelle odiatissime come autovelox, telelaser e provida) come il sistema di rilevazione informatica degli incidenti. Grande importanza è stata ovviamente data alla Questura virtuale, il sito Web della Polizia (www.poliziadistato.it), nel quale – da qualche tempo – è anche possibile sporgere denuncia o ottenere tutte le informazioni possibili, comprese l’interrogazione delle banche dati relative a veicoli o documenti rubati. In quel castello di informazioni fatto di fibre ottiche e informazioni telematiche, c’è lo zampino dell’altra grande specialità in crescita, la Polizia Postale, che nel solo 2004 ha passato al setaccio oltre 44mila siti web, alla ricerca di attività illecite e pedopornografiche. E non possiamo dimenticare il grande contributo della Ferroviaria, della Scientifica – che ha lavorato in silenzio, come al solito, fornendo gli elementi essenziali alla cattura di pericolosi assassini e delinquenti comuni – o dei cosiddetti Reparti Speciali, come quello Mobile, il Servizio Aereo e quello Navale, il Soccorso Alpino e quello Marittimo. A guardare tutti quei numeri, l’attenti impartito allo schieramento ci coglie quasi di sopresa. È arrivato il momento della rassegna, con l’arrivo del capo dello Stato. Dopo l’inchino rispettoso alla bandiera della Polizia di Stato, Ciampi arresta il suo passo svelto, seguito dal Ministro dell’Interno, dal Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e da un alto Ufficiale dell’Aeronautica. Si ferma e sorride. Dalle sue labbra si distinguono chiaramente, le parole “Bravi, grazie”, rivolto agli uomini ed alle donne perfettamente allineati nella piazza. E poi il saluto festoso dei piccoli delle elementari, schierati sul palco che lo applaudono e lo chiamano a squarciagola. Gli applausi si placano quando sul palco prende la parola il ministro Pisanu. Un discorso breve, al quale non ne seguiranno altri, segno del rispetto che si è voluto dare per la scomparsa dei tre ispettori del Servizio Aereo caduti in Adriatico appena poche ore prima. Il primo ricordo, con un lunghissimo minuto  di silenzio, è per loro: Maurizio Formisano, Fabrizio Di Giambattista e Valerio Valentini. “Alle loro famiglie – ha detto il capo del Viminale – esprimiamo la nostra affettuosa solidarietà”. Un allievo ispettore esce dall’inquadramento, in lacrime. “Poche settimane fa, – ha dichiarato – da ogni parte del mondo sono giunte alla Polizia ed a tutte le forze dell’ordine, espressioni di vivissima stima, per la straordinaria prova fornita in occasione delle solenni cerimonie svoltesi alla Città del Vaticano. Avete mostrato l’immagine migliore di questo paese, a milioni di pellegrini, a miliardi di telespettatori ed alla più grande platea di capi di stato di regnanti e capi di governo che si sia mai raccolta in uno stesso luogo ed all’aperto. Solo per le esequie di Sua Santità  Giovanni Paolo II, le delegazioni straniere erano 176, con ben 1.866 personalità”. Poi il ministro ha fatto il punto della pubblica sicurezza, partendo proprio dai durissimi colpi inferti dalla PS al terrorismo ed alla criminalità organizzata e comune. “Se nel 2003 abbiamo sgominato la nuova colonna delle BR – ha detto –, nel 2004 abbiamo fatto piena luce nella galassia anarco insurrezionalista e in quella islamica. Uno sforzo non sempre riconosciuto e del quale non ci si può spesso nemmeno vantare. Ma i risultati ci sono e noi continuiamo così”.

Pisanu si è poi soffermato sulla questione degli extracomunitari clandestini, precisando che se è vero che i flussi regolari sono una risorsa del paese ed un asilo per coloro che sono in fuga dal terzo mondo, è innegabile che il flusso clandestino porta con sé un contorno di criminalità e delinquenza, tanto che in alcune regioni del nostro paese oltre 50 delitti su 100 hanno come autori extracomunitari clandestini. Commovente, come al solito, il momento del conferimento delle medaglie, due delle quali ritirate da altre divise, che hanno preso il posto di quelle vestite dai propri cari. Una vedova, giovanissima, che ha deciso di onorare il marito, ed un figlio che del padre ricorda poche e sfocate immagini: ora vestono entrambi la stessa giacca e lo stesso berretto dei due caduti. Terminata la cerimonia, nel corso della quale sono state conferite altre due medaglie alla memoria  per due  Stradalini, è stata ancora una volta la  Specialità a fare gli onori di casa:prima la sfilata dell’appena costituito RIPS, acronimo di Reparto d’Intervento della Polizia Stradale, composto da 60 uomini alla guida di un Sostituto Commissario, che si occuperà della vigilanza stradale e dell’attività contravvenzionale sul Grande Raccordo Anulare: il drappello, che avrà come base operativa la Scuola Allievi Agenti di Casal Lombroso, sarà alle dirette dipendenze del Compartimento Polizia Stradale Lazio, e sarà esonerato dal rilievo dei sinistri. La capacità di movimento, dovuta all’impiego esclusivo di motociclisti addestrati al CAPS di Cesena, sarà il suo punto di forza, che consentirà ai centauri di raggiungere in breve tempo – anche in condizioni di traffico congestionato – ogni punto del GRA. Infine, la squadra acrobatica, con un carosello mozzafiato e una piramide di 31 agenti su 5 gloriose Moto Guzzi. Un altro record per il CAPS, che lo scorso anno ne aveva proposta una con 27 figure. Carpiamo, in quel frangente, uno sguardo estasiato di Ciampi, che si avvicina al presidente della Camera Casini e sembra confidargli qualcosa. Le labbra del capo dello Stato, dalla diretta tv, sussurrano “… quand’ero giovane ci andavo anch’io, in motocicletta…”


 

 

 

Sabato, 14 Maggio 2005
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