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La
visuale di un pilota d’elicottero A109 della Polizia di
Stato in volo. Foto airliners.net – Oscar Parnardi
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(ASAPS)
PESCARA – C’è voluta quasi una settimana, ma alla fine,
i corpi dell’Ispettore Superiore Maurizio Formisano, dell’assistente
pilota Fabrizio Di Giambattista e dell’agente scelto Valerio Valentini,
in servizio al Reparto Volo di Pescara e tutti equipaggio del P68 OBSERVER
scomparso, sono stati recuperati nel tardo pomeriggio di lunedì.
Le cattive condizioni ambientali e la sparizione del volo dalla traccia
radar, l’assenza di un Mayday con un’ultima posizione su cui
incentrare le ricerche, hanno messo i soccorritori in estrema difficoltà.
Solo dopo l’incessante e generosa azione di tutte le forze, primi
i colleghi dei caduti, si è riusciti a ritrovare il punto d’impatto,
due miglia al largo di Fossacesia (Chieti), nella porzione di mare antistante
la foce del fiume Sangro, a sedici metri di profondità. Proprio
dallo stato degli ultimi pezzi della carlinga ritrovati, gli esperti
non escludono che sia stata un’esplosione in volo, ancor prima
che il bimotore avesse l’impatto con la superficie del mare, ad innescare
la tragedia. Ovviamente non si tratta dell’unica ipotesi al vaglio
degli inquirenti, ma alcuni esperti stanno già analizzando i
resti del relitto, portati a terra nel pomeriggio di ieri (martedì
18 maggio) a bordo del pontone “Vigliena”, utilizzato per
il recupero dei resti del velivolo e già ormeggiato nel porto
di Ortona. Si tratta di componenti molto piccole, che indicherebbero
un evento violentissimo: insomma, o prima dell’ammarraggio o proprio
nella fase di impatto al suolo, il P68 si è disintegrato.
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Un
P68 OBSERVER identico a quello precipitato a Chieti.
Foto airliners.net – Oscar Parnardi
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Una conferma
di questo particolare sarebbe arrivata anche dall’autopsia sui
corpi dei tre poliziotti, disposta dal Pubblico Ministero della Procura
di Lanciano, Rosaria Vecchi, effettuata dall’anatomopatologo Ivan
Melasecca, per la cui identificazione completa sarà probabilmente
necessario ricorrere all’analisi del dna. All’esame autoptico
ha partecipato anche il perito di parte della famiglia del pilota Valerio
Valentini, dottor Claudio Cacaci. Si sono invece concluse in nottata
le operazioni di trasporto dei rottami dell’aereo all’aeroporto
di Pescara, dove un hangar sarà messo a disposizione dei magistrati
e delle commissioni d’inchiesta già al lavoro. Per il Servizio
Aereo della Polizia di Stato, che vanta una tradizione di grande professionalità,
è un momento estremamente difficile. I caduti nel 2005 sono 5:
una vittima in Sardegna, durante un atterraggio di emergenza di un elicottero
206, uno specialista in Piemonte, nel corso di un intervento sempre
in elicottero, ed ora i tre colleghi di Pescara. Lo sconcerto nella
specialità è fortissimo, così come le polemiche
per la condizione logistica degli aeromobili. Alle famiglie di questi
coraggiosi caduti, che si sono più volte distinti in difficilissime
operazioni di soccorso e di polizia giudiziaria, tutta la solidarietà
dell’Asaps, associazione professionale a cui aderiscono migliaia
di agenti in servizio su strade e autostrade, sui quali spesso vigilano
proprio gli uomini e le donne dei reparti volo. (ASAPS).
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