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Notizie brevi 02/04/2015

Il mondo dei veicoli industriali vola all'estero

La dimensione del settore conta 104.000 aziende e 600.000 occupati con un fatturato di 44 miliardi di euro

L'Unrae, l'associazione italiana delle cause automobilistiche estere, denuncia: la Sezione Veicoli industriali fra cui figurano marchi come Mercedes, Isuzu, Scania, Man, Nissan, Volkswagen Veicoli Commerciali, Renault Trucks e Volvo, ha scelto come tema "L'Esodo dell'autotrasporto italiano: cause, conseguenze e rimedi".

Tutto questo a circa 15 km dal casello d'uscita Campogalliano dell'Autostrada del Brennero, che per sua natura rappresenta una delle vie principali dell'autotrasporto internazionale. L'Unrae (la conferenza è stata anche in streaming) ha così deciso di mettere a fuoco ed approfondire il fenomeno     dell'aumento sulle nostre strade della circolazione di veicoli per il trasporto di merci immatricolati all'estero, a fronte delle molte imprese di autotrasporto che hanno trasferito e trasferiscono la loro attività imprenditoriale nei Paesi di più recente adesioe all'Unione europea dove la gestione complessiva dell'azienda risulta essere più conveniente.

La Sezione Veicoli Industriali ha ritenuto di avviare un'indagine per quantificare in termini economici fiscali ed occupazionali le conseguenze complessive derivanti dallo spostamento di redditi e lavoro dal mercato italiano ad altri mercati. Unrae ha affidato a GiPa, società di ricerca internazionale specializzata nel settore automotive un'indagine mirata a conoscere informazioni e dati e ad analizzare nel dettaglio quanto sta accadendo. La dimensione del settore  oggi vanta 14.200 aziende con 160.500 occupati con un fatturato di 40 miliardi di euro. La dimensione del settore Veicoli Industriali conta 104.000 aziende e 600.000 occupati con un fatturato di 44 miliardi di euro. Il contributo delle Case estere ammonta a 7 miliardi per acquisti di componentistica italiana. Il mercato dei veicoli fino a 6 tonnellate come ha precisato Cristiana Petrucci, responsabile Centro Studi e Statistiche - è passato dalle 30.000 unità nel 1990 alle 11.390 del 2014 con un calo vistoso del 64%.

Il calo delle Regioni vede in aperta crisi la Sicilia ma anche il Trentino Alto Adige. La contrazione del parco circolante è scesa del 7% rug dal 2008 al 2014. L'invecchiamento oscilla con una età media di 11 anni dei veicoli. Per l'usato i trasferimenti dei veicoli ha riguardato 51.742 nel 2014 mentre il picco si era avuto nel 2007 con 88.772 unità. La previsione 2015 parla di 13.500 immatricolazioni per i veicoli 3,5 t (+ 11%) e di 12.700 per quelli fino a 6 tonnellate (+ 11,5%). Le difficoltà dell'attività dell'autotrasporto in Italia riguardano costi, pressione fiscale e burocrazia. L'esodo verso l'estero riguarda 26.000 veicoli con un potenziale perso di 156 milioni di euro di manutenzione e 780 milioni di euro di accise sul carburante. I motivi dell'esodo verso l'estero riguardano i costi di gestione per il 48%, la pressione fiscale per il 40%, le difficoltà burocratiche per il 32%. Sulla base delle considerazioni presentate nello studio, Giancarlo Codazzi ha lanciato le proposte che l'Associazione indirizza agli organi costituzionali. "E' necessario effettuare interventi mirati per un'efficace defiscalizzazione delle attività legate all'autotrasporto. E poi liberalizzare il noleggio senza conducente di veicoli adibiti al trasporto di merci con massa complessiva superiore a 6t, allineando il sistema italiano a quello degli altri Paesi europei".
 
da repubblica.it

Giovedì, 02 Aprile 2015
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