Negli ultimi
tempi la Polstrada del Nord Barese ha registrato un incremento del numero
di tir non in regola, ovvero con cronotachigrafi e limitatori di velocità
alterati
23/05/2005
Il 15 maggio, un agricoltore, travolto con il suo trattore da un autoarticolato,
è morto sul colpo. Tre giorni dopo, sull’autostrada, altro incidente
per fortuna non mortale
23/05/2005
I «bisonti» della strada continuano ad uccidere. È
successo lo scorso 15 maggio sulla strada statale «93»,
alla periferia di Barletta. In quella maledetta domenica morì
Filomeno Lacerenza, un agricoltore barlettano 53enne. Era sul suo trattore,
tornava dalla campagna e fu travolto, guarda caso, da un autotreno «Scania»,
guidato da un trentenne di nazionalità greca che aveva fretta
di raggiungere Bari per imbarcarsi. Qualche giorno dopo, mercoledì
18 maggio, un altro incidente: questa volta, fortunatamente, la tragedia
fu soltanto sfiorata. Ma, anche in quel caso, protagonista del grave
sinistro fu un autotreno carico di polli, sulla corsia sud dell’autostrada
A/14, nel tratto Trani-Molfetta. La motrice, dopo aver sbandato, si
schiantò contro il guard-rail, incendiandosi. I due incidenti
a distanza di pochi giorni, entrambi verificatisi nel Nord Barese, ripropongono
l’annoso problema dei controlli sui tir. «Non può continuare
a sfuggire all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica
la sempre maggior frequenza d’incidenti gravi che coinvolgono drammaticamente
veicoli pesanti - ha commentato Giordano Biserni, presidente dell’Associazione
sostenitori amici polizia stradale (Asaps) -. Negli ultimi mesi, infatti,
si sono moltiplicati i casi di incidenti gravissimi con protagonisti
camion e pullman: tutto questo ripropone urgentemente la necessità
di controlli severi e qualificati sui tempi di guida, i turni di riposo
e le velocità dei giganti della strada. Inoltre i controlli vanno
estesi in modo programmato e costante anche sui veicoli stranieri che
solcano le strade del nostro Paese, spesso abbassando le soglie della
prudenza e della regolarità proprio confidando in una insufficiente
serie di controlli». Velocità e stanchezza del conducente
sono le due principali cause di incidenti. Anche per i «mastini»
della strada. E presto (dal 1° giugno), i nuovi divieti per i mezzi
pesanti fuori dai centri abitati (da giugno e fino a settembre, infatti,
ogni domenica e nei giorni festivi, secondo quanto previsto da un apposito
calendario, i tir non potranno circolare dalle 7 alle 24), secondo molti
potranno creare ulteriori pericoli per la sicurezza della circolazione
stradale. «Ci auguriamo - dichiarano alcuni autotrasportatori
che preferiscono mantenere l’anonimato - che, così come avvenuto
in passato, anche quest’anno non vengano anticipati all’improvviso i
divieti di circolazione. Per poter effettuare le consegne in tempo,
molti di noi si mettono in marcia con anticipo ingolfando la rete stradale
fin dalle prime ore del mattino». Poi rincarano la dose: «Siamo
stanchi di ripetere che le stragi dei fine settimana avvengono con i
camion fermi sui piazzali, stanchi di essere il bersaglio di una propaganda
negativa "Tir assassino"». Recenti dati, però,
hanno evidenziato che a fronte di una diminuzione del tasso d’incidentalità
dell’1,8 % su strade ed autostrade, si è registrato un incremento
del tasso di mortalità che fa riferimento alla categoria dei
veicoli pesanti, pari al 21,7%. Non solo. Nei primi otto mesi del 2004,
durante i controlli della Polstrada del Nord Barese, centinaia sono
risultati i tir «non in regola», ovvero con cronotachigrafi
e limitatori di velocità alterati. «Ma finché
il trasporto su gomma rappresenterà il 70 per cento del trasporto
totale in Italia - conclude Biserni dell’Asaps -, il business sarà
sempre troppo grande per avere scrupoli». Gianpaolo Balsamo.