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Notizie brevi , News 14/03/2015

Ovada (Al)
Comprano vino e caramelle e pagano con soldi falsi, tre arresti

Fanno “spese” in autostrada, sulla A 26, con banconote false. La polizia stradale individua e arresta tre stranieri provenienti da Torino e diretti in Riviera

CRONACA – In tre sono finiti in manette per il reato di spendita e introduzione nei confini dello stato italiano di banconote false. Il fatto èavvenuto in un'area di servizio “Turchino Ovest” lungo l'autostrada A 26.

Ad individuarli è stata la polizia stradale competente sulla tratta. Gli agenti in servizio di controllo e vigilanza avevano infatti notato una Golf nera, con targa italiana, in una posizione sospetta, nei pressi dell'area di servizio.

L’attenzione degli agenti della polizia di Stato è stata richiamata dall’addetto alle pompe di benzina, il quale indicava nell’uomo che sopraggiungeva il soggetto che aveva cercato di spendere una banconota da €. 100,00 falsa.

La persona, prontamente identificata in A.A., era a bordo della vettura dove erano presenti altri due soggetti, E.T. alla guida ed al suo fianco A.S.

All’espressa richiesta di consegnare la banconota esibita poco prima, A.A. ha rimesso all’agente della Polstrada la banconota del taglio di €. 100,00.

L’esame, anche tattile, della banconota ha evidenziato irregolarità tali da farne presumere la falsità e, pertanto, allo scopo di approfondire gli accertamenti e meglio determinare quanto accaduto, le tre persone sono state accompagnate presso gli uffici della Sottosezione di Ovada.

Da approfonditi accertamenti, effettuati con apparecchiatura antifalsificazione, la banconota, benché molto simile a quelle originali, è risultata falsa; il suo numero di serie era segnalato in molteplici località italiane quale oggetto di falsificazione ed, in particolare, lo scorso aprile a Chivasso e precedentemente a Pinerolo dove erano già state sequestrate banconote false da €. 100,00 aventi il medesimo numero di serie.

A.A. era in possesso di un’ ulteriore banconota del taglio di €. 20,00 che ha evidenziato irregolarità nella colorazione, ma che, alla verifica, è risultata segnalata come “possibile falso”.

L’operatore addetto alla vendita di carburante ha riferito che il soggetto straniero, identificato grazie alle riprese dell’impianto di registrazione, aveva richiesto poco prima di poter acquistare una bottiglia di vino e caramelle; per pagare, aveva esibito una banconota da €. 100,00 ma, alla verifica dell’operatore che si era accorto della non genuinità della stessa, si era allontanato senza nulla.

Medesima operazione è stata effettuata presso la rivendita del distributore dove A.A. ha prelevato una bottiglia di vino ed un pacchetto di caramelle chiedendo di poter pagare con la banconota da €. 100,00; alla contestazione che la banconota poteva non essere genuina, il soggetto è uscito dal locale.

E. T., è già noto per reati analoghi di spendita di banconote false.

Analogamente, A.S. è stato segnalato da diversi Uffici di Polizia della Provincia di Torino per spendita di banconote false. Alla sua identificazione si è giunti soltanto dopo la individuazione della targa del mezzo sul quale si è allontanato, oltre che attraverso la comparazione con le immagini dell’impianto di sorveglianza;

Le circostanze di tempo e di luogo hanno permesso di ipotizzare che tutti e tre siano in contatto con il settore criminale dal quale ottengono le banconote false e gli elementi raccolti a loro carico sono stati considerati univoci e concordanti in relazione all’effettivo concorso degli stessi con il connazionale A. A. che, in transito sul territorio nazionale, è risultato di fatto incensurato e sconosciuto alle Forze di Polizia e, pertanto, utilizzabile per la commissione di reato perché di impossibile identificazione, anche dopo il prelievo delle immagini dagli impianti di sorveglianza presenti nei due locali.

Stante la sussistenza della flagranza, alla luce dei concreti elementi di gravità del fatto e pericolosità dei tre soggetti, gli agenti di Polizia hanno proceduto all’arresto dei tre soggetti, perché colti, in concorso, nella flagranza del delitto di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e li hanno condotti presso la casa di reclusione “Marassi” di Genova.
 

Fonte: alessandrianews.it

Sabato, 14 Marzo 2015
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