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Notizie brevi 06/04/2005

da "Repubblica.it" - In Europa condivide la leadership insieme a Francia e Germania. E il Vecchio Continente nel 2002 ne ha prodotto 1 milione di tonnellate Biodiesel, trionfo italiano Siamo fra i primi produttori.

da "Repubblica.it"

In Europa condivide la leadership insieme a Francia e Germania.
E il Vecchio Continente nel 2002 ne ha prodotto 1 milione di tonnellate

Biodiesel, trionfo italiano
Siamo fra i primi produttori.

Italia sul podio per produzione di biodiesel. In Europa condivide la leadership insieme a Francia e Germania. E il Vecchio Continente nel mondo è il maggior produttore: nel 2002 sono state prodotte e distribuite solo in Europa oltre 1 milione di tonnellate di biodiesel, con una previsione di crescita del 200% nei prossimi due-tre anni.
Intanto è caccia al carburante fai-da-te dopo i record del prezzo del petrolio. Proprio di recente dal Trentino era partito il ’pieno’ con l’olio di colza da cucina che si trova molto semplicemente sugli scaffali dei supermarket. Una soluzione che, secondo i tecnici, sembra non fare proprio bene ai serbatoi delle auto, senza considerare problemi di cattivo odore, ma che apre scenari nuovi nel settore mobilità.
Mobilità che proprio di recente ha ricevuto le prime linee del piano d’azione da parte della Commissione nazionale di emergenza antismog istituita presso il ministero dell’Ambiente. Secondo il primo documento programmatico approvato, proprio la sostituzione dei vecchi diesel (autovetture, veicoli commerciali e bus) è al primo punto degli interventi più immediati e consistenti.
Nel complesso, sulla parte di Pm10 attribuibile ai trasporti (che rappresenta circa la metà del Pm10 totale), l’utilizzo del gasolio contribuisce per circa l’80% all’emissione inquinante di Pm10 primario, mentre i veicoli a benzina contribuiscono per circa il 15%. Da qui anche l’importanza dei biocarburanti per i veicoli diesel. In tal senso un input, in Italia, viene dalla Finanziaria 2005 che ha istituito un programma agevolato della durata di sei anni a decorrere dal primo gennaio 2005 fino al 31 dicembre 2010, secondo il quale il biodiesel, puro o miscelato, è esentato dall’accisa, nei limiti di un contingente annuo di 200 mila tonnellate.
Italia, Francia e Germania sono i principali produttori di biodiesel europei con volumi distributivi in costante crescita. In questi Paesi la produzione di biodiesel è agevolata dalla legislazione vigente: in Italia e in Francia dal 1993 la produzione di biodiesel è esente da accise per un contingente annuo (nel 2001) rispettivamente di 300.000 e 320.000 tonnellate. In Germania invece è consentita esclusivamente la vendita di biodiesel puro senza limiti quantitativi. Un altro Paese nel quale questa produzione sta affermandosi è la Gran Bretagna che, da aprile 2002, ne ha iniziato una parziale defiscalizzazione. L’Europa ha promosso due direttive per l’incentivazione della produzione di biocarburanti, una che punta all’armonizzazione dell’impostazione giuridica necessaria alla defiscalizzazione dei biocarburanti; la seconda per imporre agli Stati membri l’obiettivo di sostituire entro quest’anno il 2% dei carburanti fossili con biocarburanti ed entro il 2010 il 5% dei carburanti fossili con biocarburanti.
Il biodiesel non risolleva solo i conti, quindi, ma risulta essere un ottimo alleato nella lotta allo smog. Con il biodiesel ottenuto da coltivazioni come colza e girasole, ha ricordato più volte la Coldiretti, è possibile ridurre dell’80% le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50% quelli di particolato e polveri sottili, principali responsabili dello smog in città con un contributo essenziale anche per il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto con la riduzione di circa 2,5 chilogrammi di anidride carbonica per ogni chilogrammo utilizzato. A differenza dell’olio di colza ad uso alimentare, spiega l’organizzazione degli imprenditori agricoli, il biodiesel deriva dall’esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come colza e girasole ed è molto diffuso in Paesi come la Francia. Oltralpe un auto diesel su due viaggia utilizzando energia verde, 7 raffinerie su 13 incorporano il biodiesel nel gasolio in percentuale del 5% e oltre trenta gruppi industriali utilizzano veicoli con biodiesel al 30%, secondo dati Coldiretti.
Una piccola frenata potrebbe derivare da una delle ultime disposizioni approvate dall’Ue che autorizza la riduzione dell’accisa sui biocarburanti ma solo se ’tagliati’ con combustibili tradizionali (al 5% come additivo o al 25% come combustibile per autotrazione di mezzi pubblici) per cui la distribuzione e il consumo passerebbero sotto il controllo delle raffinerie di petrolio, le uniche in grado di miscelare e vendere gasolio e oli vegetali
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Mercoledì, 06 Aprile 2005
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