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Notizie brevi 04/07/2005

Quattro chiacchiere sulla patente a punti col…Vice Ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone

Quattro chiacchiere sulla patente a punti col…Vice Ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone
a cura di Roberto Rocchi

Il Vice Ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone
Uno dei personaggi di spicco del Governo, per quanto riguarda le tematiche di circolazione e sicurezza stradale, è Mario Tassone, Vice Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti che ben conosciamo per avere appoggiato più di una volta qualche sua proposta come, ad esempio, la chiusura elle autostrade in caso di forte nebbia. Lo abbiamo incontrato a Roma nel corso di un convegno organizzato alla Camera dei Deputati e ne abbiamo approfittato per scambiare con lui quattro chiacchiere.
Signor Ministro, a fronte della impossibilità di agire sulla patente di guida dei proprietari dei veicoli, in caso di violazioni gravi per le quali non è stato possibile fermare il conducente, il Governo risponde con la proposta di inasprire le pene. Cosa significa?
"Esiste una lacuna lasciata dalla Corte Costituzionale a seguito di una decisione nota oramai a tutti ed a questa dobbiamo porre rimedio.

Partiamo quindi da un presupposto: l’automobile deve essere custodita come un’arma, cioè dobbiamo sapere chi la usa, dove si trova e quale uso se ne fa. Troppe volte leggiamo sui giornali che gravi tragedie stradali avvengono perché alla guida di un auto si trovava un alcolizzato o una persona dedita all’uso delle sostanze stupefacenti e per questo motivo avevamo pensato di bloccare il veicolo attraverso il fermo amministrativo. Anche in questo caso, però, ci saremmo scontrati con problemi di natura giuridica ed allora, stiamo prevedendo di inasprire le pene dal punto di vista economico, aumentando considerevolmente l’importo delle contravvenzioni per le violazioni più gravi."
Fra gli istituti attaccati, però, anche quello ricorsuale, che prevedeva il versamento di una cauzione a fronte dell’opposizione al verbale. Senza dimenticare che talvolta chi giudica si pone spesso dalla parte dell’automobilista, senza considerare che c’è il rischio di far apparire inutili certe norme del codice stradale.
"Il Governo ha più volte sostenuto che deve seguire una linea strategica forte e determinata per debellare il fenomeno infortunistico di questo Paese, ma non può entrare nel merito delle decisioni che vengono prese a livello giudiziario. Dobbiamo riconoscere la possibilità di fare ricorso alle contravvenzioni quando queste abbiano difetti o siano state elevate in maniera irregolare, ma dobbiamo anche evitare che si crei un’ala di tolleranza e d’impunità, a scapito della quale si perdono molte vite umane. Occorre che su questo fronte vi sia una mentalità condivisa e certamente anche taluni controlli, come quelli che avvengono all’interno delle aree urbane e che riguardano principalmente le violazioni quali i divieti di sosta, debbono lasciare il giusto spazio anche alla ricerca delle condotte imprudenti o di maggiore gravità stradale."
Signor Ministro, la patente a punti ha fatto diminuire gli incidenti stradali ed il numero delle vittime, ma poco ha fatto per frenare il drammatico fenomeno delle stragi del sabato sera. Come intende muoversi il Governo?
"Ritengo che abbiamo dato una buona indicazione inasprendo le sanzioni anche a carico di coloro che sono sorpresi alla guida di un’auto in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Tuttavia, bisogna che vi sia una mobilitazione anche di diverso tipo, soprattutto culturale. Dal punto di vista operativo, invece, vi sono proposte in ordine a congegni automatici che blocchino la vettura se la cintura di sicurezza non è inserita oppure che favoriscono la consumazione gratuita di bevande non alcoliche, all’interno dei locali notturni, per coloro che dovranno poi guidare o trasportare altre persone. Non escludo che questi provvedimenti possano essere attuati a breve, magari prevedendo altre misure ancora che stiamo per ora studiando."
Intanto, sul fronte dei controlli sulla strada, le carenze di organico della Polizia Stradale costringono ad un maggiore utilizzo dei sistemi tecnologici, i quali però sono bersaglio di numerosi attacchi attraverso ricorsi ai giudici di pace e forse anche un poco pretestuosi. Cosa fare in questo senso?
"Dobbiamo adeguare continuamente le normative e gli apporti economici per mantenere vivi i programmi telematici e di controllo delle condotte dei conducenti. Certamente il controllo del territorio non può essere affidato alle sole forze di polizia, che ovviamente non possono essere presenti su ogni metro del nastro autostradale o della rete ordinaria, ma deve essere sostenuto da sistemi automatici di rilevamento delle infrazioni stradali, comunque gestiti dalle stesse forze dell’ordine."


a cura di Roberto Rocchi

Lunedì, 04 Luglio 2005
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