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Notizie brevi 04/12/2014

Polizia Locale Milano
Violenza sessuale. In tre inseguono stagista in metrò e la violentano: il video li inchioda

Il fatto è avvenuto a luglio. La vittima è una 23enne neolaureata, pedinata da tre egiziani dalla Centrale fino in viale Monza, dove è stata aggredita nell’androne

Tre uomini sono stati arrestati dagli agenti della Polizia locale con l’accusa di aver aggredito e violentato, in viale Monza, una ragazza che era a Milano per uno stage post-laurea. Il fatto risale al luglio scorso. Le indagini degli agenti della polizia locale hanno portato anche a due denunce a piede libero nei confronti di altri due uomini, accusati di aver minacciato la donna. I tre arrestati, su richiesta del pm di Milano Gianluca Prisco, devono rispondere di violenza di gruppo e aggressione sessuale, aggravata da circostanze di tempo e luogo tali da ostacolare privata difesa. I tre sono stati identificati grazie a un video in metropolitana. In manette con un fermo disposto dalla procura e convalidato lunedì dal gip Alessandra Simion sono finiti Eihbi Faty Yasin Elgamal, 26 anni, e Ahmed Elsayed Ahmed Elgendy, 28 anni il prossimo 20 dicembre. È scampato al fermo il terzo aggressore, Salem Mohamed Elsayed Mohamed, 33 anni, che si trovava in Egitto per un matrimonio.

L’arrivo in stazione

L’aggressione risale allo scorso 19 luglio. La vittima, un’egiziana di 23 anni neolaureata in Agraria, che conosce cinque lingue e le arti marziali, era stata chiamata per uno stage in un albergo a Saronno, e aveva affittato una stanza in un condominio di viale Monza 109. In base a quanto ricostruito dalla polizia locale, coordinata dal pubblico ministero Gianluca Prisco del pool dei reati contro soggetti deboli, la 23enne si trovava da due giorni in città, quando ha subito la violenza. Finito il turno a Saronno intorno alle 22, è arrivata in treno alla stazione Centrale intorno alle 22.30. Qui, sulla banchina della metropolitana della linea verde dove aspettava il treno per Loreto, ha incontrato i tre uomini che hanno cominciato a fare apprezzamenti pesanti su di lei. Ancora non è chiaro se i tre l’abbiano incontrata casualmente o se l’avessero attesa già mentre scendeva dal treno da Saronno. In ogni caso sapevano dove abitava e che era sola in una città che non conosceva: le informazioni venivano da un loro conoscente, ora indagato per favoreggiamento, che abita nello stesso palazzo.

Il pedinamento in metrò

La ragazza ha capito subito con chi aveva a che fare, perché i suoi tre connazionali parlavano in arabo. «Guarda quella non la dobbiamo fare andare, che belle tette che ha questa, ha proprio un bel culo, me la voglio scopare», ha sentito dire il 26enne Eihbi Faty Yasin Elgamal ai due amici, come riporta il capo di imputazione. E ancora: «Ti faccio vedere io che la prendo». Preso il treno del metrò fino a Loreto, la 23enne è corsa a prendere la coincidenza con linea rossa per raggiungere Rovereto, ma si è accorta presto che i tre erano saliti sul suo stesso treno. Lei si è allontanata verso l’estremità opposta del treno in corsa, è scesa alla sua fermata e si è avviata rapidamente verso viale Monza. Alle 23.20 la giovane ha raggiunto il portone del palazzo, ma proprio mentre stava entrando, il 26enne che l’aveva «puntata» le ha gridato in italiano: «Stasera io non ti lascio e ti devo scopare». E ai complici in egiziano ha aggiunto: «Non fatela passare».

L’aggressione del branco

I tre sono poi riusciti a bloccare la porta e a entrare nell’androne buio. Subito sono piombati addosso alla vittima e il 33enne le ha bloccato i polsi sopra la testa. La ragazza ha cercato di divincolarsi e reagire con le mosse delle arti marziali, ma il terzo complice, 28enne, le ha dato un forte schiaffo, mettendole una mano sulla bocca per impedirle di urlare. Quindi il 26enne le ha strappato la maglietta e poi, afferrandola per le caviglie, l’ha fatta cadere e ha cominciato a colpirla a calci all’inguine per vincerne la resistenza. Di fronte alla violenza dell’amico, ha raccontato nella denuncia il giorno successivo la ragazza, il 33enne ha mollato la presa ai polsi, dicendogli: «Basta, basta, sei pazzo». Anche il 28enne le ha tolto la mano dalla bocca ed è uscito in strada. La vittima ha poi sentito il 33enne dire al suo stupratore: «Lasciala! È pazza!», allontanandolo da lei con la forza. A quel punto la 23enne è riuscita a tirargli un calcio all’inguine. Due degli aggressori sono poi scappati in strada.

Ragazza coraggiosa

La 23enne a quel punto ha attirato l’attenzione di una volante della polizia che passava di lì per caso, mentre teneva bloccato per un braccio il terzo complice. Quest’ultimo si è divincolato e ha citofonato a un conoscente del palazzo per nascondersi nel suo appartamento; la ragazza coraggiosa ha citofonato a sua volta per stanarlo. «Guarda io so bene che quello che si è nascosto si trova da voi, digli che io non mi spavento, digli di uscire se ha le palle», ha intimato la giovane a un egiziano che ha incontrato nel cortile del palazzo dopo l’aggressione, ritenendo fosse l’uomo che aveva nascosto in casa uno degli aggressori. «Meglio per te se vai a casa e non pensare di denunciare, altrimenti ti ammazziamo», le è stato risposto. La giovane ha poi fornito indicazioni ai poliziotti, ma inizialmente l’aggressore non è stato trovato.

Le minacce

Il giorno dopo la 23enne ha presentato denuncia al commissariato Greco Turro. Il 24 luglio, su un furgone sotto casa, la vittima ha trovato un’altra minaccia di morte scritta con il suo nome: «I kill you». I vigili, grazie anche alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza in metropolitana, sono poi riusciti a dare un nome ai tre aggressori, muratori egiziani incensurati. Altri tre uomini sono indagati a piede libero: due, uno dei quali residente in viale Monza 109, per favoreggiamento e minaccia aggravata, il terzo, fratello dell’egiziano scampato all’arresto, per favoreggiamento.

da corriere.it

 

Giovedì, 04 Dicembre 2014
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