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Notizie brevi 05/11/2014

ESP obbligatorio per tutti, la sicurezza fa passi da gigante

Dal mese di novembre il controllo elettronico di stabilità entra nella dotazione di serie obbligatoria di tutte le autovetture ed i veicoli commerciali nuovi di fabbrica

Da Sabato 1 Novembre l'ESP ovvero il controllo elettronico di stabilità è obbligatorio su tutte le autovetture e su tutti i veicoli commerciali da fino a 3,5 tonnellate di massa totale (i furgoni, insomma). Tranquilli, però. Non dovremo andare dal meccanico per installarlo (procedura peraltro praticamente impossibile). La normativa europea riguarda solo i nuovi veicoli sui quali il dispositivo, che ne "legge" in anticipo il comportamento e ne previene il rischio sbandata, intervenendo con correzioni che consentono di rimediare la situazione, deve ora essere installato in fabbrica.

Per molte persone la sigla ESP (Electronic Stability Program) ha ancora oggi un significato abbastanza ermetico e perfino il suo funzionamento è spesso poco chiaro. In breve, possiamo dire che l'ESP aiuta i veicoli a mantenere la traiettoria impostata dal guidatore ed a prevenire incidenti dovuti a sbandamento e che ha contribuito a rendere molto più sicura la guida sia su strade a bassa aderenza, sia quando si affronta una curva ad eccessiva velocità. Per tutte queste ragioni oggigiorno gli esperti ritengono che  l'ESP sia il più importante dispositivo di sicurezza dopo le cinture presente sulle moderne automobili.

Secondo recenti stime di Bosch, che per prima lo propose sul mercato un ventina di anni e che da allora lo ha prodotto in oltre 100 milioni di unità, l'ESP avrebbe permesso finora di evitare 190.000 incidenti e di salvare qualcosa come 6.000 vite umane. Non male davvero.
L'efficacia e l'importanza del sistema è tale e così evidente che sicuramente la sua diffusione si estenderà rapidamente in tutti i mercati. La sua utilità ai fini del viaggiare sicuri viene infatti considerata seconda soltanto a quella delle cinture di sicurezza e più importante anche degli airbag. Nel 2014 l'azienda tedesca stima che nei sia equipaggiato l'84% dei veicoli di nuova immatricolazione, ma che, se è pur vero che con l'entrata in vigore dell'obbligo nei Paesi dell'Unione Europea il panorama dei veicoli dotati di ESP in Europa sia destinato ad estendersi ulteriormente, la realtà mondiale, dove il numero di veicoli con ESP immatricolati non va oltre il 59% del totale.

Dal punto di vista tecnico l'ESP rappresenta in un certo senso una specie evoluzione dell'ABS (di cui la stessa Bosch rivendica l'ideazione e la produzione a partire dal 1978) e dell'utilizzo dei suoi componenti. Da quando ne ha iniziato la produzione in serie, la Casa tedesca ha migliorato continuamente l'ESP aggiungendo gradualmente ulteriori funzioni e rendendolo più leggero, più compatto e meno costoso. Se la prima versione pesava 4,3 kg, l'attuale versione base della nona generazione pesa solo 1,6 kg.

Nel corso degli anni il sistema è stato sviluppato arricchendone le funzioni, tanto che oggi non si tratta ben di più di un semplice anti-pattinamento. I nuovi sistemi di assistenza rendono la guida ancora più sicura e confortevole. Bosch è impegnata nel mettere a punto funzioni che mantengano automaticamente la distanza dal veicolo che precede, assistano i veicoli nelle manovre di parcheggio più impegnative e segnalino prontamente situazioni critiche ai guidatori.

In un prossimo futuro sempre più manovre di guida diventeranno interamente automatizzate. I veicoli saranno in grado di entrare da soli nel garage e di gestire autonomamente il traffico delle ore di punta in autostrada. Tutte queste funzioni hanno un aspetto in comune: frenano senza l'intervento del guidatore. Il sistema ESP aziona i relativi comandi dei freni. Pertanto è più facile aggiungere ulteriori funzioni di sicurezza e comfort ai veicoli che sono già dotati del sistema. I sensori, che registrano informazioni nello spazio circostante il veicolo, sono determinanti per tali funzioni. Essi fungono da organi sensoriali del veicolo: riconoscono altri utenti della strada e ne calcolano la distanza, la velocità e la direzione di marcia.

 

 

di Paolo Ferrini
da repubblica.it/motori

 

 


 

Mercoledì, 05 Novembre 2014
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