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L’appuntato
Alessandro Giorgioni, ucciso a sangue freddo da Luciano Liboni.
A fianco, la scena del delitto
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(ASAPS)
SANT’AGATA FELTRIA (PESARO) – Medaglia d’Oro al valore,
per Alessandro Giorgioni, il giovane e coraggioso carabiniere ucciso il
22 luglio 2004 da Luciano Liboni, il folle killer che tenne in scacco
l’Italia intera, prima di essere abbattuto da una pattuglia di carabinieri
motociclisti a Roma, in un’azione insieme a due agenti della Polizia
Municipale. Alessandro, lo ricordiamo, era in caserma da solo, quando
decise di intervenire nel centro di Pereto, vicino a un bar, dove era
stato segnalato un sospetto. Quell’uomo era il “Lupo”,
latitante dal 2002, divenuto feroce killer e pericolo pubblico numero
1 subito dopo aver sparato a sangue freddo a quel coraggioso carabiniere,
classe 1968, che aveva deciso di fare il suo lavoro fino in fondo. “Fulgido
esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere,
spinti fino all’estremo sacrificio”, questa la motivazione che accompagna
la più alta decorazione che tra pochi giorni (8 giugno) il Capo
dello Stato consegnerà alla vedova dell’appuntato, in occasione
della festa annuale dell’Arma, giunta ormai alla sua candelina numero
191. Alla vedova, alla famiglia, rinnoviamo il nostro incondizionato affetto
e la nostra grande ammirazione. (ASAPS)
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Liboni
a terra, ferito. Morirà tra pochi minuti: è il 31
luglio 2004
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