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Notizie brevi 14/06/2005

da "La Repubblica" - Senza seggiolino rischiano 7 volte di più e ogni anno in Italia ne muoiono più di 60 perché non viaggiano allacciati. Dopo l’inchiesta Europea ecco la situazione italiana Bambini in auto ora è emergenza

da "La Repubblica"
Senza seggiolino rischiano 7 volte di più e ogni anno in Italia ne muoiono più di 60
perché non viaggiano allacciati. Dopo l’inchiesta Europea ecco la situazione italiana

Bambini in auto
ora è emergenza.
Dopo l’inchiesta degli automobile Club Europei sulla sicurezza dei bambini in auto, ora si scopre che in Italia è emergenza: nel corso dei 12 mesi del 2003, secondo i dati Istat, ultimi disponibili, sulle strade italiane hanno perso la vita 1.328 passeggeri, il 22,1% della mortalità complessiva, mentre 82.234 sono rimasti feriti, numero che corrisponde al 25,8% del totale. I dati riferiti ai soli piccoli passeggeri dicono che ne sono deceduti 24 di età compresa tra 0 e 5 anni, mentre 2.586 sono stati ricoverati in ospedale. 15
sono invece le vittime tra i 6 ed i 9 anni, fascia d’età che è dovuta ricorrere in 2.237 casi alle cure del pronto soccorso.
Fra i più grandicelli, età dai 10 ed i 14 anni, si sono contate 23 vittime e 3.562 feriti. Un totale di 62 vittime (35 maschi e 27 femmine) e 8.385 feriti. A questi dati si devono poi aggiungere quelli riferiti ai piccoli pedoni che nelle stesse fasce d’età hanno fatto contare 45 decessi e 1.844 feriti. Fra i bambini pedoni, ben 38 su 45 vittime sono maschi, pari all’ 84%.
Sul tema sicurezza in auto per i bambini è scesa in campo anche l’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, che da anni si batte per migliorare questa situazione. E che sulla sua rivista il Centauro ogni mese torna sul tema.
Ma non è tutto: una ricerca elvetica Upi/Tcs (Ufficio Prevenzione Infortuni e Touring Club) rileva che per un bambino non assicurato correttamente al dispositivo di ritenuta, il rischio di lesione mortale è 7 volte più elevato rispetto ad un passeggero adulto. Un bambino si trova infatti ad essere catapultato via dal sedile, urtando con maggiore peso contro i sedili anteriori, contro la leva del cambio, il cruscotto o il parabrezza, che si infrange con l’eiezione del corpo in esterno. "A questo si aggiunga - sottolinea il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - che, come andiamo ripetendo da anni, le conseguenze di un incidente, anche se originato da altra causa, aumentano con la velocità percorsa, visto che al momento dell’impatto l’energia eliminata durante la collisione sarà più forte quanto più elevata sarà stata la dinamicità d’impatto".
Secondo le analisi compiute in Svizzera, comunque, il luogo più sicuro in auto ove trasportare un bambino fino a 12 anni o sotto il metro e 50 di altezza, debitamente assicurato ad un dispositivo idoneo, resta il sedile posteriore. Entro i primi 18 mesi di vita, invece, i bambini (comunque entro i 13 kg di peso) andrebbero trasportati sempre su un seggiolino contromarcia, perchè nel caso che un’eventuale collisione fosse di tipo frontale - e si tratta delle tipologie di impatto tra le più comuni - le vertebre cervicali e la schiena risulterebbero maggiormente protette. Esistono, in commercio, seggiolini particolarmente sofisticati, in grado di ’crescere’ con il bambino, ma chi intendesse farne uso deve fare molta attenzione alle modalità di ancoraggio, visto che sono necessari cinture e sostegni supplementari.
E’ bene verificare, inoltre, che il dispositivo airbag sia disattivato, per evitare che entrando in azione non colpisca in maniera letale il sedile facendolo saltare dai sostegni o colpendo direttamente il passeggero. La disattivazione manuale è da considerare sicura, ma non sono purtroppo mancati incidenti dovuti al dispiegamento del cuscino pneumatico.
Soprattutto sulle strade italiane, ma anche in quelle di altri Paesi, "capita davvero troppo di frequente - rileva l’ Asaps - di vedere bambini seduti in braccio ad uno dei genitori, vederne altri che giocano nel bagagliaio di una familiare, che dormono sdraiati sui sedili posteriori o semplicemente seduti su dispositivi di ritenuta non fissati alle cinture di sicurezza.
Ecco, uno dei modi migliori per convincere un bambino è l’esempio. Cominciamo a darlo noi adulti, con l’utilizzo delle cinture di sicurezza anche nei sedili posteriori".

Martedì, 14 Giugno 2005
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