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Notizie brevi 08/07/2005

Da "Il Secolo XIX" - Bufera sul ministro dei Trasporti che viola il codice, ma lancia la campagna prudenza sulle strade. Lunardi confessa il vizio per la velocità e poi si pente

Da "Il Secolo XIX"

«Di notte guido a 150 all’ora»
Bufera sul ministro dei Trasporti che viola il codice, ma lancia la campagna prudenza sulle strade. Lunardi confessa il vizio per la velocità e poi si pente
Paolo Fantini

Roma
Agli italiani in partenza per le vacanze consiglia «pazienza e prudenza» sulle strade, ma a lui piace correre e ammette di guidare a forte velocità. «Personalmente viaggio molto bene di notte e mi auguro che qualcuno segua questa indicazione - ha raccontato il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi - Appena posso prendo la mia automobile e viaggio da solo. A quanto vado? Anche a più di 150 all’ora».
La clamorosa affermazione del ministro, fatta proprio al termine di una conferenza stampa sulle misure di sicurezza adottate per il prossimo esodo estivo, ha avuto un effetto dirompente: dall’opposizione e dai banchi del Parlamento sono subito piovute le richieste di togliere punti e patente al ministro. Le associazioni dei consumatori sono arrivate a sollecitare le sue immediate dimissioni.
Di fronte a questa levata di scudi, tanto compatta quanto determinata, Lunardi ha dovuto fare marcia indietro e recuperare posizioni. «Mi spiace che una battuta ironica a una domanda ironica sia stata interpretata come una risposta seria - ha spiegato - E’ mia abitudine, infatti, rispettare scrupolosamente i limiti di velocità e non solo per coerenza rispetto alla carica istituzionale che ricopro, o perché me lo impone il codice della strada che ho provveduto a far varare nel corso di questa legislatura, ma soprattutto perché tengo molto alla mia sicurezza e a quella degli altri automobilisti».
Ma ormai il danno era fatto e subito si è ricordato che proprio Lunardi è stato ed è ancora il principale sostenitore dell’opportunità di elevare il limite di velocità sulle autostrade dagli attuali 130 a 150 chilometri orari, sia pure solo su una parte delle tratte a tre corsie".
«Che Lunardi amasse pigiare l’acceleratore non era un segreto - commenta Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente - ma certo non ci aspettavamo una confessione, che, a sentirla da cittadino, suona proprio come uno sberleffo. Forse chi infrange i limiti di velocità non è il ministro ma il Lunardi ingegnere e privato cittadino. Nessuno scandalo dunque. Salvo il fatto che a volte i due si scambiano le parti e il ministro arriva a proporre, contro le stesse raccomandazioni dell’Unione europea, di innalzare i limiti di velocità».
Stando alla legge, se venisse fermato durante le sue corse notturne, Lunardi rischierebbe una multa da 143 euro e la decurtazione di due punti dalla patente. Un po’ poco secondo Adusbef e Federconsumatori che suggeriscono di togliere al ministro almeno dieci punti. «Ma noi ci auguriamo - hanno aggiunto le due associazioni di consumatori - che sia solo una spacconata da non emulare dagli automobilisti, soprattutto nell’esodo estivo ancor più denso di pericoli per l’incolumità fisica dei viaggiatori, anche a causa dei "corridori alla Lunardi" che scambiano le strade per circuiti da Formula Uno».
Secondo Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici della polizia stradale, «sarebbe come se il ministro dell’Interno, alla vigilia del campionato, ci dicesse che ogni tanto va in curva sud a lanciare petardi o epiteti contro la polizia». «Chi spiegherà al ministro che la velocità è il primo fattore di rischio della strada? - ha continuato Biserni - Una riduzione di 3 km/h della velocità media permetterebbe di salvare 5-6 mila vite ogni anno in Europa ed eviterebbe da 120.000 a 140.000 incidenti, facendo risparmiare 20 miliardi di euro».
Dal fronte politico, come detto, una valanga di condanne. «Sarà il caldo, ma a ridosso dell’esodo estivo che si attende per le prossime settimane dovrebbero essere ben altri i messaggi da lanciare», ha detto Giorgio Pasetto, responsabile Trasporti della Margherita. Walter Tocci dei Ds e Loredana de Petris dei Verdi parlano di «fatto gravissimo e inaudito» auspicando che i cittadini non accolgano questo invito a violare il codice della strada.


Venerdì, 08 Luglio 2005
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