Roma
Agli italiani in partenza per le vacanze consiglia «pazienza
e prudenza» sulle strade, ma a lui piace correre e ammette
di guidare a forte velocità. «Personalmente viaggio
molto bene di notte e mi auguro che qualcuno segua questa indicazione
- ha raccontato il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi - Appena
posso prendo la mia automobile e viaggio da solo. A quanto vado?
Anche a più di 150 all’ora».
La clamorosa affermazione del ministro, fatta proprio al termine
di una conferenza stampa sulle misure di sicurezza adottate per
il prossimo esodo estivo, ha avuto un effetto dirompente: dall’opposizione
e dai banchi del Parlamento sono subito piovute le richieste di
togliere punti e patente al ministro. Le associazioni dei consumatori
sono arrivate a sollecitare le sue immediate dimissioni.
Di fronte a questa levata di scudi, tanto compatta quanto determinata,
Lunardi ha dovuto fare marcia indietro e recuperare posizioni.
«Mi spiace che una battuta ironica a una domanda ironica
sia stata interpretata come una risposta seria - ha spiegato -
E’ mia abitudine, infatti, rispettare scrupolosamente i limiti
di velocità e non solo per coerenza rispetto alla carica
istituzionale che ricopro, o perché me lo impone il codice
della strada che ho provveduto a far varare nel corso di questa
legislatura, ma soprattutto perché tengo molto alla mia
sicurezza e a quella degli altri automobilisti».
Ma ormai il danno era fatto e subito si è ricordato che
proprio Lunardi è stato ed è ancora il principale
sostenitore dell’opportunità di elevare il limite di velocità
sulle autostrade dagli attuali 130 a 150 chilometri orari, sia
pure solo su una parte delle tratte a tre corsie".
«Che Lunardi amasse pigiare l’acceleratore non era un segreto
- commenta Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente
- ma certo non ci aspettavamo una confessione, che, a sentirla
da cittadino, suona proprio come uno sberleffo. Forse chi infrange
i limiti di velocità non è il ministro ma il Lunardi
ingegnere e privato cittadino. Nessuno scandalo dunque. Salvo
il fatto che a volte i due si scambiano le parti e il ministro
arriva a proporre, contro le stesse raccomandazioni dell’Unione
europea, di innalzare i limiti di velocità».
Stando alla legge, se venisse fermato durante le sue corse notturne,
Lunardi rischierebbe una multa da 143 euro e la decurtazione di
due punti dalla patente. Un po’ poco secondo Adusbef e Federconsumatori
che suggeriscono di togliere al ministro almeno dieci punti. «Ma
noi ci auguriamo - hanno aggiunto le due associazioni di consumatori
- che sia solo una spacconata da non emulare dagli automobilisti,
soprattutto nell’esodo estivo ancor più denso di pericoli
per l’incolumità fisica dei viaggiatori, anche a causa
dei "corridori alla Lunardi" che scambiano le strade
per circuiti da Formula Uno».
Secondo Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione
sostenitori amici della polizia stradale, «sarebbe come
se il ministro dell’Interno, alla vigilia del campionato, ci dicesse
che ogni tanto va in curva sud a lanciare petardi o epiteti contro
la polizia». «Chi spiegherà al ministro che
la velocità è il primo fattore di rischio della
strada? - ha continuato Biserni - Una riduzione di 3 km/h della
velocità media permetterebbe di salvare 5-6 mila vite ogni
anno in Europa ed eviterebbe da 120.000 a 140.000 incidenti, facendo
risparmiare 20 miliardi di euro».
Dal fronte politico, come detto, una valanga di condanne. «Sarà
il caldo, ma a ridosso dell’esodo estivo che si attende per le
prossime settimane dovrebbero essere ben altri i messaggi da lanciare»,
ha detto Giorgio Pasetto, responsabile Trasporti della Margherita.
Walter Tocci dei Ds e Loredana de Petris dei Verdi parlano di
«fatto gravissimo e inaudito» auspicando che i cittadini
non accolgano questo invito a violare il codice della strada.