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Notizie brevi 25/07/2014

LA NUOVA AUTOSTRADA
Niente Tutor sulla A35, è polemica
Mancano anche i distributori

Per le associazioni non sono adeguati i criteri di sicurezza sulla Brescia-Milano Lamentele anche sul costo del pedaggio: «È l’autostrada dei ricchi»

FARA OLIVANA (Bergamo) — «CA — VO — LA — TE!». Risponde con fermezza Francesco Bettoni, presidente della Brebemi, alle polemiche sollevate da alcune associazioni sull’assenza del sistema Tutor lungo la nuova autostrada A35 che, da mercoledì 23 luglio, collega Brescia a Milano passando per Bergamo. «Non esiste alcun vincolo di legge — continua il presidente — che ci obbliga a installarlo». Il Tutor rileva i tempi medi di percorrenza dei mezzi su oltre 2.500 km di autostrade italiane e, grazie a un sistema di sensori e telecamere, calcola se si sono superati i limiti di velocità e in quel caso scatta automaticamente la multa. «I nemici pubblici numero uno in autostrada — spiega Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della polizia stradale — restano la velocità e la distrazione. Per la distrazione, servono tanta educazione e molta polizia su strada, ma per la velocità è ormai assodato che solo la certezza di essere multati per una violazione gioca un ruolo decisivo anche nella prevenzione e la A35 non è vigilata dal sistema Tutor, che si è dimostrato uno strumento formidabile per abbattere la mortalità stradale». Per Bettoni, invece, «non solo la nostra arteria è una delle infrastrutture più sicure e tecnologicamente avanzate d’Europa ma verranno fatti tutti i controlli necessari». Il riferimento è agli autovelox mobili o telelaser che le pattuglie della Polizia Stradale potranno utilizzare.

 

«I poliziotti non sono il Tutor»
«Non hanno certo la stessa efficacia del Tutor — argomenta Biserni —e hanno una sicurezza minore sia per i poliziotti che li utilizzano a bordo carreggiata sia per gli automobilisti perché spesso quando si accorgono della pattuglia frenano bruscamente rischiando di provocare incidenti». Il presidente dell’Asaps snocciola una serie di dati per rafforzare le sue tesi. «La vicina A4 è quasi interamente coperta dal sistema (per l’esattezza il 72% per un totale di 134,6 km), dal 2007, che – in un solo anno di attività – ha ridotto gli incidenti complessivi del 36,4%, quelli con feriti del 47,4% e la mortalità addirittura del 72,5%. Per questo il nostro auspicio è che anche su questa nuova autostrada A35, esempio europeo di progettazione e integrazione al sistema viario locale, la vita degli automobilisti sia garantita dall’imparzialità del sistema Tutor».

 

Pedaggio costoso
A rinfocolare la polemica è l’associazione dei consumatori Codacons. «L’assenza del Tutor l’abbiamo già denunciata alle competenti autorità — dice il presidente Carlo Rienzi — perché è l’unico valido strumento di rilevazione della velocità e potrebbe spingere gli automobilisti a violare i limiti. Poi l’assenza di distributori di carburante sulla tratta potrebbe avere ripercussioni sul fronte della sicurezza, perché un’auto senza benzina ferma sulla carreggiata rischia di provocare incidenti anche gravi». La sicurezza non è l’unico versante a non convincere l’associazione dei consumatori. «È l’autostrada dei ricchi — prosegue Rienzi — dove il pedaggio è assai più costoso rispetto all’ A4 (l’altraautostrada che copre la stessa tratta. Ndr) e sembra — costruita ad uso e consumo degli industriali e dei ricchi imprenditori del bresciano, così da consentire loro di raggiungere agilmente Milano». Anche in questo caso Bettoni è fermo. «Avevamo già risposto sul punto — taglia corto — ma bisogna tenere presente che viaggiare sul nuovo collegamento autostradale equivale a fare venti chilometri di tragitto in meno e quindi a risparmiare tempo, carburante e consumo dell’autoveicolo. Tutti fattori questi che concorrono a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente».

 

 

di Alessio Ribaudo
da corriere.it

 

 

 

 

 

 

Venerdì, 25 Luglio 2014
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