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Notizie brevi 11/07/2014

Diabete, obesità e colpi di sonno, Attenti, guidatori: il rapporto è diretto

Attivo a Firenze il Centro Multidisciplinare per la Ricerca e la Cura dei disturbi del sonno. Gli addormentamenti improvvisi alla guida causano oltre mille morti l'anno, quasi tre al giorno, e 120 mila feriti, con un costo sociale valutato in oltre 6 miliardi di euro. Ma mancano norme preventive

 

Diabete, obesità e colpi di sonno al volante: un mostro a tre teste incombe sulla sicurezza stradale, provocato dalle cosiddette "apnee notturne" (OSAS), che generano improvvisi cali di attenzione e chiusura delle palpebre da inefficacia del sonno, determinando ogni anno la morte di oltre 1000 persone, circa 3 al giorno, e il ferimento di almeno altre 120 mila. Ma l'OSAS è pure causa di altre patologie, spesso mortali, come infarto e ictus, con un costo sociale valutato cautelativamente in almeno 6 miliardi di euro l'anno.

 

Questi i risultati di uno studio presentato dal dottor Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno onlus, in occasione dell'avvio dell'attività del Centro Multidisciplinare per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno di Firenze, costituito nella Casa di Cura Ulivella e Glicini, il secondo in Italia dopo quello di Roma.

 

"Gli autotrasportatori sono sottoposti ad un notevole stress professionale, con un alto numero di ore consecutive di lavoro, lunghi viaggi, ma soprattutto alterati stili di vita, elevata sedentarietà e obesità, senza che precise regole e norme nazionali consentano ai conducenti di poter fare affidamento su più sistematici e stringenti controlli preventivi sui colpi di sonno al volante, come invece avviene in altri Paesi - ha detto Peverini, spegando che "monitorare la salute dei guidatori professionali consentirebbe di attenuare l'incidenza di alcune patologie diffusamente presenti in questa categoria, come il diabete e l'obesità, strettamente legate tra loro ed entrambe correlate ad una aumentata incidenza di apnee notturne (OSAS). Il 70 % dei soggetti obesi, infatti, soffre di apnee notturne e il 50% dei soggetti con OSAS è obeso; il 72% dei pazienti OSAS, inoltre, soffre di diabete".

 

"L'adozione di precise disposizioni sanitarie preventive per l'osservazione e la gestione dei disturbi respiratori in sonno  -  ha proseguito l'esperto - ad esempio integrando le norme contenute nel Regolamento CE 561/2006, favorirebbe un positivo impatto sociale, riducendo il numero degli incidenti stradali da eccessiva sonnolenza alla guida; ma anche sanitario, migliorando la salute dei conducenti commerciali e privati, affetti da obesità, ipertensione, diabete e OSAS".

 

A livello medico le apnee notturne (OSAS) costituiscono un rilevante fattore di rischio per chi guida, rischio che aumenta significativamente in presenza di obesità, diabete, circonferenza del collo maggiore di 43 cm, di ipertensione, di russamento e di sonnolenza diurna. In particolare, nei pazienti con diabete è stato dimostrato che non solo l'OSAS ma anche il semplice russare giocano un ruolo negativo sulla sensibilità all'insulina, aumentando la glicemia a digiuno e i livelli di emoglobina glicosilata (HbA1c). Inoltre, i risvegli notturni e i disturbi del sonno, presenti nei soggetti con OSAS, causano un debito di sonno che a sua volta promuove l'obesità. Come se non bastasse, gli individui con OSAS hanno notevole difficoltà a perdere peso ed anzi tendono ad aumentarlo.

 

Peverini ha concluso spiegando che "per contrastare questo sfavorevole cocktail di patologie è sufficiente porre diagnosi di OSAS con un esame polisonnografico e, quindi, trattare la disfunzione con una terapia ventilatoria a pressione positiva (definita CPAP), che oltre a curare efficacemente le apnee migliora significativamente la glicemia e, in generale, la salute metabolica".

 

Secondo le statistiche esposte dal direttore scientifico, in Italia gli incidenti da eccessiva sonnolenza e stanchezza per chi è alla guida di un veicolo sono circa il 22% del totale dei sinistri stradali, ma esprimono il doppio di mortalità e di feriti. "È evidente  -  ha concluso - che si tratta di una contropartita insostenibile e troppo pesante rispetto alla persistente mancata diagnosi di questa condizione, sia per perdite umane e feriti, sia per gli enormi costi economici che tali sinistri comportano. Nessuno, insomma, vorrebbe trovarsi davanti ad un veicolo guidato da chi è affetto da un'OSAS non accertata".

 

Allarmano, infine, i dati dell'andamento degli incidenti: il picco di quelli con lesioni a persone nel 2012 si è verificato a giugno; il maggior numero di morti, invece, è stato rilevato a luglio, con 406 casi; l'indice di mortalità è risultato più alto ad agosto con 2,33 morti ogni 100 incidenti.

 

 

di Sara Ficocelli
da repubblica.it/motori

 

 

 

 

 

Venerdì, 11 Luglio 2014
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