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Notizie brevi 13/01/2014

Assalto col kalashnikov a portavalori: un foglietto incastra due banditi
Il bottino è svanito nel nulla

Avevano fatto parte della banda armata che il 7 aprile scorso aveva assaltato un furgone portavalori della Battistolli, sull’autostrada A9 Milano-Chiasso. Un colpo il cui bottino era stato stimato in una decina di milioni di euro, per il quale sono finite ora in carcere due persone
Polizia scientifica in azione (Ansa)

Turate (Como) 13 gennaio 2014 - Avevano fatto parte della banda armata che il 7 aprile scorso aveva assaltato un furgone portavalori della Battistolli, sull’autostrada A9 Milano-Chiasso. Un colpo il cui bottino era stato stimato in una decina di milioni di euro, per il quale sono finite ora in carcere due persone. Gli arresti, esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelale chiesta dal sostituto procuratore di Como Antonio Nalesso, sono stati portati a termine sabato mattina all’alba, rispettivamente a Milano e in provincia di Bari. Si tratterebbe, almeno in un caso, di esecutori materiali del colpo: uno degli arrestati sarebbe infatti uno dei rapinatori che quel lunedì mattina, pochi attimi prima delle 7, aveva bloccato due blindati della ditta di autotrasporti Battistolli, partiti da Paderno Dugnano e diretti in Svizzera con un carico di lingotti d’oro e denaro contante.

 

 

 

> FOTO -  Como, assalto a furgone portavalori: attimi di paura lungo l'A9

 

Un commando che aveva agito in sincronia perfetta all’altezza dello svincolo di Turate, provincia di Como per pochissimi metri. Quattro auto avevano affiancato i due furgoni qualche chilometro prima, fino a bloccarli esplodendo raffiche di mitra. Sul campo c’erano almeno dieci uomini, armi automatiche con cui avevano esploso raffiche sul parabrezza del furgone che trasportava il carico principale, e cappuccio sui volti. Nel frattempo due camion dati alle fiamme bloccavano l’autostrada nelle due direzioni, e altri uomini distribuivano sull’asfalto chiodi a tre punte per bloccare il traffico durante i dieci minuti della rapina. Un’azione sincronica e articolata, frutto anche di una preparazione attenta e studiata nei minimi dettagli, comprese le vie di fuga.

 

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Como, erano partite da una serie di considerazioni sulle modalità di quel colpo, subito ricondotte ad altri episodi simili e soprattutto alle bande armate specializzate in assalti di questo genere. Rapinatori italiani, provenienti dalla Puglia e capaci di muoversi in tutta Italia grazie a basisti. A dare una direzione precisa alle indagini era stato un biglietto trovato dagli inquirenti in un capannone nel quale erano stati nascosti i mezzi rubati in attesa di realizzare la rapina. Seguendo tracce e passaggi lasciati dai banditi nelle immagini delle telecamere attorno quel tratto autostradale, gli investigatori avevano individuato un capannone, e all’interno un biglietto con un numero di telefono, diventato un prezioso punto di partenza. Ora le indagini sono arrivate a individuare questi due uomini, ritenuti parti attive nel colpo, anche con ruoli differenti.

 

di Paola Pioppi
da ilgiorno.it

 


 

Presi alcuni dei banditi che avevano assalito il furgone blindato sulla A9 a Como. Avavemo finito il nostro commento di allora con: "Per ora i banditi non sono stati fermati, ma forse li ha filmati il tutor!" In effetti le telecamere hanno aiutato veramente la polizia. Riproduciamo anche quello che scrivemmo allora per ricordare come andarono le fasi della drammatica rapina. (ASAPS)

 

Foto Coraggio - archivio Asaps

Assalto al blindato sull’autostrada a Como
Meno male che quella pattuglia della Stradale non c’era…
Vi spieghiamo perché

Per ora i banditi non sono stati fermati, ma forse li ha filmati il tutor!

 

(ASAPS) Dopo la fulminea rapina  sulla A9 nella prima mattinata di lunedì, una vera e propria  “operazione militare” ad opera di una banda commando con una operatività degna dei migliori film di genere, dal sindacato delle Guardie Giurate si è sollevato forte il reclamo: ma dov’era la Polizia Stradale? Comprensibile.
Ci viene però subito da rispondere al sindacalista delle Guardie: meno male che la pattuglia non c’era. Ma secondo lui cosa poteva fare una coppia  di due agenti in una situazione del genere? Per i poliziotti sarebbe stato come entrare in un poligono di tiro, dall’ingresso riservato alle sagome…
Esaminata la dinamica dell’assalto alcune riflessioni si rendono indispensabili: il fattore sorpresa, il fattore numerico, il fattore armamento, l’organizzazione.
Se la pattuglia si fosse trovata in zona probabilmente sarebbe stata colta di sorpresa prima ancora di arrivare nel cuore dell’assalto, dalle macchine di supporto del  commando formato da almeno una decina di persone. I banditi avrebbero fatto un tiro al bersaglio con un armamento e una capacità di fuoco che la polizia si sogna.

 

Quando circolano sulla rete autostradale dei furgoni blindati carichi di milioni di euro e oro, vanno organizzati specifici servizi preventivi e di controllo del territorio organizzati dalle Questure. Come si può pensare alla vigilanza della sola Stradale con una pattuglia dispersa in un tratto di 40 km di estesa che diventano 80, fra andata e ritorno nelle due direzioni?
Ma i responsabili dell’organizzazione e tutela di questi carichi preziosi le sanno queste cose? E se la singola pattuglia nello stesso momento fosse stata impegnata per un servizio di viabilità, per i rilievi di un incidente o per un soccorso stradale di qualsiasi genere??
Ma avete visto che organizzazione? Veicoli pesanti bruciati, chiodi a tre punte sparsi sull’asfalto, colpi di Kalašnikov senza risparmio, tiro preciso con rosate molto strette, conoscenza degli orari (il colpo, guarda caso,  scatta alle 7,05 ora del cambio delle pattuglie dal quadrante notturno al turno del mattino), fuga con almeno 4 macchine, taglio del guard rail.

 

Non si può pensare che una pattuglia della Stradale distribuita su una estensione chilometrica così vasta e con mille incarichi da svolgere, in un’ora di punta, possa avere una seria possibilità di creare una cintura di sicurezza per un obiettivo sensibile di quella portata. Una domanda ma la pattuglia della Stradale era almeno informata del transito di quel carico con valori così appetibili?
L’organico della Stradale manca circa di 2.000 agenti sui 13.500 previsti, l’età media della polizia supera ormai i 44 anni. A volte sul territorio ci sono pattuglie con due assistenti che in totale fanno 105 -110 anni (come nel caso dell’ultimo caduto della stradale in Abruzzo). L’equipaggiamento e l’armamento sono ai limiti, le esercitazioni di tiro sono sempre più rare, si va ormai al risparmio dei proiettili. Vogliamo parlarne? I tagli alla sicurezza si stanno riflettendo drammaticamente sull’organizzazione ed operatività ed efficienza della polizia.
I responsabili della nostra politica pensano di garantire poi la sicurezza con questo costante stillicidio di tagli su uomini, mezzi, apparecchiature, armamenti?
Sì, personalmente e cinicamente oggi sono più contento che quella pattuglia non si sia trovata a quel km 17 della A9 in quel momento, perché probabilmente avremmo dovuto piangere altri due agenti morti e molti rischi per gli stessi automobilisti di passaggio.
No la sicurezza non si garantisce così signori.

 

In questi casi va raccolta una rete di informazioni, va cinturato il territorio e l’itinerario con appositi e mirati servizi con collegamenti costanti fra le pattuglie che siano specificamente addestrate per interventi su teatri di delinquenza di questo tipo! Qui siamo alla Scala del crimine!!
Per ora è finito solo il primo tempo della partita. Qualche filmato con i transiti di tutti quei mezzi dei banditi sarà pure rimasto da qualche parte, ora l’intelligence della polizia raccolga le energie e dia la risposta che ci si attende come le Squadre Mobili e lo SCO hanno già fatto, con successo, molte altre volte.
Ma non pensate di far intervenire una sola pattuglia in transito in situazioni come quella di Como. Se pensate questo non avete capito bene come funziona il meccanismo. Non a caso l’ASAPS da tempo insiste sul ripianamento dell’organico della Stradale anzi con un incremento in autostrada per permettere la presenza di una pattuglia ogni 20-25 km e non ogni 40.
Per ora i banditi non sono stati fermati, ma forse li ha filmati il tutor!
 


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

Lunedì, 13 Gennaio 2014
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