di PATRIZIA TODESCO
Un
forte botto e il lunotto posteriore che è andato in mille pezzi
per colpa di un sasso. È accaduto venerdì sera sull’autostrada
del Brennero, all’altezza di S. Michele, ad un automobilista originario
di Crotone che con l’auto di servizio dell’azienda per cui lavora,
una A4, stava transitando sulla corsia sud. Fortunatamente il guidatore
non è rimasto contuso ed ha potuto immediatamente lanciare l’allarme.
La sua chiamata al centro operativo dell’autostrada è stata
chiara: «Qualcuno ha lanciato un sasso dal cavalcavia».
Alle 21 e 30, ora in cui è accaduto il fatto, la strada era avvolta
nel buio. Si vedevano solo le auto che sfrecciavano verso sud. Giacomo
Santo Spirito, originario di Cirò e dipendente di una ditta di
Napoli, stava appunto viaggiando verso Trento quando è stato colpito
da questo sasso. Un grosso masso che a detta dell’automobilista sarebbe
arrivato dall’alto. Gli accertamenti effettuati dall’ausiliario
del traffico inviato dal Coa non hanno però dato esito. Sono stati
controllati tutti i cavalcavia da Egna a Trento ma in zona non è
stato trovato nessuno. Niente nemmeno lungo la strada. L’uomo è
stato quindi invitato a portarsi in questura dove ha presentato regolare
denuncia e fatto visionare il vetro dall’agente in servizio.
Sull’episodio la Polstrada è cauta. Non di rado, infatti,
i sassi che provocano danni non sono gettati dall’alto ma vengono
schizzati da altre auto in corsa oppure cadono da camion che hanno carichi
mal protetti. In questo caso, essendo stato colpito il lunotto posteriore,
la possibilità che a lanciare il sasso sia stato un vandalo è
comunque più probabile.
Del resto i dati sul fenomeno sono impressionanti. Dal 2000, secondo i
dati raccolti dalla rivista Il Centauro dell’Asaps, sono stati 735
i veicoli che hanno riportato danni conseguenti a lancio doloso di oggetti,
rinvenuti e sequestrati in 526 occasioni. 9 persone sono state arrestate
ed altre 13 denunciate a piede libero, mentre per alcuni eventi è
stata accertata la presenza di 27 minori. Nei primi 7 mesi del 2005, invece,
sono stati documentati almeno 50 lanci, con 64 veicoli danneggiati. Sono
state accertate, in numerose occasioni, false denunce, sporte da conducenti
che intendevano così ottenere rimborsi indebiti dalle proprie compagnie
assicurative: il computo di questi eventi non appartiene alla statistica
del fenomeno, ma è stato inserito nel conteggio delle denunce a
piede libero.
All’Autobrennero spetta poi un triste primato, sempre riportato dalla
rivista dell’Asaps. Si tratta del primo episodio mortale che è
da far risalire a venerdì 23 agosto 1984. Protagonisti dei tedeschi
diretti verso il Brennero. Al volante dell’auto c’era Christa
Walburga, 39 anni, in Italia per turismo. L’auto aveva oltrepassato
lo svincolo di Pegognaga, nel mantovano, ma sotto un cavalcavia il parabrezza
è stato sfondato da una lama di guardrail fatta cadere dal sovrappasso.
La lama, nell’impatto, aveva reciso di netto la testa di Christa.
La società Autostrada del Brennero aveva presentato esposti per
questo ed altri episodi analoghi. Le indagini portarono poi all’arresto
di un 28enne, lo stesso che aveva dato l’allarme per i soccorsi.
|