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Notizie brevi 20/08/2013

Smascherata la truffa delle patenti

Due indiani si facevano suggerire le risposte attraverso un'auricolare Bluetooth. A individuarli sono stati gli agenti della Polizia Stradale

Il trucco era tanto semplice quanto efficace. Per superare agevolmente l’esame della patente, due indiani, un uomo e una donna, residenti a Brescia si sono recati alla Motorizzazione di Biella, hanno chiesto di poter usare le cuffie per la traduzione simultanea concesse a chi non conosce bene l’italiano e vi hanno infilato un auricolare bluetooth Nokia, attraverso cui un complice suggeriva loro tutte le risposte.

La truffa è stata scoperta e sventata dagli agenti di Polizia Giudiziaria della Stradale di Biella, che erano appostati fuori dalla sala in cui si teneva l’esame, e che dopo aver lasciato che la donna completasse il suo test, naturalmente brillantemente superato, hanno interrotto quello dell’uomo, che all’inizio ha fatto resistenza, tanto che un poliziotto è rimasto leggermente contuso, ed è stato portato furi in manette davanti agli occhi sbigottiti degli altri esaminandi.

L’indagine portata avanti dalla Polizia Stradale è partita dalla strana decisione dei due, residenti a Brescia, che invece si sono spostati fino a Biella per sostenere l’esame. “Questi comportamenti illeciti  - ha spiegato il vicequestore Mauro Patera che dirige la Stradale di Biella – vanno a infrangere le regole di base del nostro vivere civile. In questo caso non abbiamo scoperto soltanto una truffa ma impedito che circolassero per strada due potenziali pericoli dato il modo in cui avrebbero conseguito la patente” .

 

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La Stradale compie un monitoraggio frequente sulle sessioni di esame, contando sulla collaborazione dei dirigenti della Motorizzazione. “Questo è infatti soltanto uno dei metodi che vengono usati per barare agli esami – ha commentato il sovrintendente Gianluca Valz che ha guidato l’operazione - , uno dei più raffinati, dato che prevede l’utilizzo di auricolari piuttosto costose, ma anche dei più facili da mettere in atto”.

Quando all’inizio dell’esame si consegnano i cellulari, altri vengono infatti occultati. A quel punto basta chiedere le cuffie per la traduzione, smontare una delle protezioni e quindi infilare velocemente l’auricolare. In questo modo il suggeritore sente direttamente le domande e fornisce in tempo reale le risposte.

La donna è stata denunciata per truffa aggravata in concorso, all’uomo è stato invece aggiunta l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Resta da scoprire chi stesse dall’altra parte del cellulare, cioè chi suggeriva le riposte. “E’ possibile- ha concluso Valz – che si tratti di qualcuno che lavora in una scuola guida. Stiamo proseguendo le indagini facendo i necessari accertamenti sulle utenze telefoniche utilizzate”.

 

 

da newsbiella.it

 

Martedì, 20 Agosto 2013
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