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Notizie brevi 19/07/2013

Strage di Natale: nessun colpevole per la bomba che dilaniò 3 poliziotti
La Corte d'assise di Trieste fa cadere tutte le accuse più gravi, quella di strage e di mafia. La prescrizione fa il resto

Giuseppe Guido Zanier, Paolo Cragnolino e Adriano Ruttar - Foto da gazzettino.it



UDINE - Non c'era la mafia a Udine. E non c'è un colpevole per la strage di Natale in cui hanno perso la vita i tre poliziotti delle Volanti della Questura di Udine, Giuseppe Guido Zanier, Paolo Cragnolino e Adriano Ruttar, morti nello scoppio della bomba piazzata sulla saracinesca del negozio di telefonia di viale Ungheria ed esplosa alle prime luci dell'alba del 23 dicembre 1998. Lo ha stabilito a quasi quindici anni di distanza, la sentenza pronunciata ieri, dopo oltre sei ore e mezza di camera di consiglio, la Corte d'assise di Trieste al termine del processo d'appello bis apertosi dopo l'annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione cui si erano rivolti i difensori dei sei imputati ancora alla sbarra contro la prima sentenza d'appello del 5 dicembre 2008.

La Corte, due giudici togati, il presidente Alberto Da Rin e il relatore Francesca Morelli, e cinque popolari, ha pronunciato il dispositivo di sentenza nel tardo pomeriggio di ieri, un parziale riforma della Corte d'assise del Tribunale di Udine del 29 maggio 2003.

La decisione fa cadere per gli imputati tutte le accuse più gravi. Quelle di strage e mafia. I due albanesi Ilir Mihasi e Saimir Sadria sono stati assolti dal reato di strage perché il fatto non sussiste. È caduta anche l'associazione a delinquere di stampo mafioso. La Corte ha riqualificato il fatto nella semplice associazione a delinquere. Reato che per cinque dei sei imputati, lo stesso Mihasi, Tatiana Andreicik, Nicola Fascicolo, Vincenzo Cifarelli e Vatai Sander, è ormai prescritto.

La Corte ha quindi dichiarato nei loro confronti il non doversi procedere. Il solo Saimir Sadria, considerato il capo e il promotore del sodalizio, è stato condannato per associazione a delinquere e alcuni altri reati satellite, a 9 anni, 3 mesi e 15 giorni di reclusione e 90 mila euro di multa.

Per gli altri imputati ancora alla sbarra sono state rideterminate, al ribasso, le pene per alcuni episodi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione che venivano loro contestati a vario titolo. Un anno e 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa la pena inflitta a Cifarelli; 2 anni e 300 euro di multa per Fascicolo; 1 anno e 8 mesi e 300 euro di multa per Sander e 4 anni e 11 mesi e 12.500 euro di multa per Mihasi.
Le motivazioni della sentenza verranno scritte entro 90 giorni. Poi si attendono le mosse della Procura, per capire se deciderà di presentare un nuovo ricorso in Cassazione o se verrà aperta una nuova inchiesta per individuare il responsabile della morte dei tre agenti di polizia.

 

da gazzettino.it

Venerdì, 19 Luglio 2013
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