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Notizie brevi 11/11/2005

Nuove leggi per le auto d’epoca, battaglia in Parlamento

da Repubblica Motori.it
In ballo c’è la liberalizzazione del grande e ricco settore, ora appannaggio dell’Asi, l’ente dell’Aci
Nuove leggi per le auto d’epoca, battaglia in Parlamento


La celebre Ferrari 250 Spider California

E’ ’guerra’ in Parlamento sulle auto d’epoca. Una guerra che si combatterà per davvero, a colpi di commi ed emendamenti, s’intende, quando arriverà il momento di decidere una volta per tutte chi debba essere a conferire ad auto e moto la ’patente’ di veicoli storici e di interesse collezionistico. E se sulla necessità di nuove regole per il settore sono tutti d’accordo, Camera e Senato si dividono invece sulla questione di fondo delle certificazioni.
Il primo passo l’ha compiuto il Senato. All’esame della commissione Lavori pubblici di palazzo Madama, infatti, c’è già un testo unificato, sintesi delle proposte avanzate in quattro diversi disegni di legge. Un’iniziativa ’trasversale’, guidata dal vice presidente dell’assemblea di palazzo Madama Cesare Salvi e dal senatore di Alleanza nazionale Luciano Magnalbò.
Il passaggio chiave è quello che istituisce, presso il ministero delle Infrastrutture, una commissione ad hoc che, di fatto, assorbe le competenze delle strutture che oggi possono certificare i veicoli d’epoca. Prima fra tutte l’Automotoclub storico italiano (Asi), che proprio il prossimo anno festeggerà i quarant’anni di attività.
Anche alla Camera è stata presentata, all’inizio della legislatura, una proposta di legge in materia, che vede come prima firmataria l’ex ministro per le Pari opportunità Katia Bellillo. Ma, a differenza di quanto è accaduto a palazzo Madama, a Montecitorio si procede a rilento. E la proposta attorno quale la deputata del Pdci ha raccolto le adesioni di 19 colleghi di maggioranza e opposizione è rimasta nel cassetto, senza neppure veder avviato l’iter in commissione. Anche questa proposta punta ad una ’liberalizzazione’ del mercato delle certificazioni per i veicoli d’epoca.
Quando, una volta ottenuto il via libera dall’aula di palazzo Madama, la proposta Salvi-Magnalbò approderà a Montecitorio, troverà però pane per i suoi denti: sono in preparazione, infatti, quattro provvedimenti, di Alleanza nazionale, della Margherita, dei Ds e dell’Udeur, pronti al ’ribaltone’: l’Automotoclub storico italiano resterebbe, in virtù della sua competenza e dell’esperienza accumulata in 40 anni, dicono i suoi estimatori alla Camera, il principale punto di riferimento per la certificazione dei veicoli d’epoca. Ed alla struttura pubblica rimarrebbe solo un ruolo di coordinamento.
Esiste comunque la possibilità che alla Camera si possa giungere ad una ’mediazione’, soprattutto per iniziativa del parlamentare dell’Udeur Pino Pisicchio, che sta predisponendo un testo capace, forse, di evitare il muro contro muro.
Se su questo testo di regolamentazione complessiva del settore Montecitorio dovesse così trovare un accordo, potrebbe essere richiesta la sede legislativa per approvare il provvedimento in commissione e passare poi nuovamente la mano al Senato.
Ma non è neppure da escludere neppure l’ipotesi di una modifica del testo Salvi-Magnalbò, una volta che il provvedimento dal Senato approdi alla Camera. Anche in questo caso si potrebbere percorrere la via breve della sede legislativa. La partita, dunque, si presenta complicata. Ma è possibile che una nuova legge sulle auto d’epoca possa tagliare il traguardo entro la fine di aprile.


 

Venerdì, 11 Novembre 2005
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