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Notizie brevi 12/06/2013

Carabiniere ubriaco al volante, la difesa: «Faceva freddo, è errore dell'alcoltest»
Il militare fermato dalla polstrada dopo la sosta in un bar, ora confida: «L'etilometro può rovinare la vita a degli innocenti»

Foto Coraggio - Archivio Asaps

TREVISO 11.06.2013 - «I risultati dell’alcoltest quando la temperatura è sotto lo zero sono inattendibili perché l’etilometro "congelato" non funziona in modo regolare»: queste le argomentazioni sostenute dall’avvocato Fabio Capraro nel corso del processo, celebrato ieri a Treviso , nel quale un carabiniere in servizio è chiamato a difendersi dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. Un’accusa che gli è costata un decreto penale di condanna da 23.500 euro, ma anche il sequestro per confisca dell’auto e il ritiro della patente. Il giudice Vitale, convinto dalle tesi dell’avvocato Capraro e da quelle del consulente della difesa Giorgio Marcon, ha così aggiornato il processo per affidare una super consulenza all’esperto Amedeo Torzo. Più che la decisione del giudice a far discutere ci sarebbe stata una confidenza del carabiniere: «Soltanto adesso mi rendo conto che probabilmente, quando ho fatto io l’alcoltest ad automobilisti, ho rovinato la vita a degli innocenti».

 

L’incubo del carabiniere iniziò nel febbraio 2012 quando, ultimato il servizio, si recò in un bar di Sant’Angelo a Treviso per consumare un digestivo. Intorno alle 0.30 salì in auto e si diresse verso casa. Fu a quel punto che venne fermato dalla polizia stradale che lo sottopose ad accertamento con l’etilometro.  Angosciante il risultato: 2,20 grammi di alcol per litro di sangue alla prima prova e 2,16 alla seconda (il limite è 0,5 g/l). Inevitabili il ritiro della patente, il sequestro dell’auto e il successivo decreto penale da 23.500 euro, contro il quale il militare dell’Arma, ritenendosi innocente, ha presentato opposizione. Ieri l’inizio della battaglia processuale. Ad aprirla l’avvocato Capraro che, tra i vari documenti, ha presentato una relazione dell’Arpav Veneto secondo la quale a Treviso, quella sera, c’erano quasi 7 gradi sotto zero. Ha poi testimoniato il poliziotto che sottopose il carabiniere ad alcoltest. L’agente, nel confermare i risultati dell’etilometro, ha spiegato che l’imputato non presentava comportamenti anomali: «Non barcollava - ha detto - né parlava in modo disarticolato». Dopo ulteriori testimonianze è stato sentito Giorgio Marcon, esperto per la difesa: «Sotto lo zero - ha chiarito - l’etilometro non fornisce dati attendibili».

 

di Roberto Ortolan
da ilgazzettino.it
 

Mercoledì, 12 Giugno 2013
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