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Notizie brevi 10/06/2013

Afghanistan, morto un militare italiano
I talebani: «È stato un eroico 11enne»

Il soldato, capitano 31enne del Terzo Bersaglieri, vittima di un attacco al convoglio nella zona di Farah. Altri tre soldati feriti
Il capitano del Terzo Bersaglieri Giuseppe La Rosa

Attacco con bombe contro i soldati italiani in Afghanistan: tragico il bilancio. Il capitano del Terzo Bersaglieri Giuseppe la Rosa, 31 anni, è morto e altri tre militari del 82° Reggimento Fanteria Torino (Barletta) ed all'8° reggimento Bersaglieri sono rimasti feriti. E sarebbe stato un ragazzino di 11 anni a lanciare la bomba a mano nel Lince dove c'era La Rosa. La rivendicazione dell'agguato da parte dei talebani, scritta in lingua inglese - parla infatti dell'azione compiuta da un «coraggioso, eroico ragazzino afghano di 11 anni che ha lanciato la granata».

 

> FOTO - Il capitano del Terzo Bersaglieri Giuseppe La Rosa

 

BOMBA A MANO NEL LINCE - L'attacco è avvenuto in mattinata nella zona di Farah, l'area più meridionale e a rischio del settore ovest dell'Afghanistan affidato al controllo dei militari italiani. Un afghano si è avvicinato al Lince su quale viaggiavano i militari di ritorno da un'attività congiunta con i soldati afghani e ha gettato dentro una bomba a mano. Il capitano è originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, appartenente al 3° reggimento Bersaglieri, è deceduto sul colpo. Secondo la ricostruzione dell'accaduto fatta dal ministro della Difesa Mario Mauro al Tg1, La Rosa si è «frapposto» tra l'ordigno e gli altri occupanti del Lice. «Questa giornata il nome di un eroe ce l'ha giá, è quello di Giuseppe La Rosa - ha detto il ministro - è lui che si è frapposto, contenendo con il proprio corpo le schegge dell'ordigno che è esploso, tra lo stesso ordigno e gli altri occupanti dell'automezzo». «Il suo sacrificio -ha aggiunto Mauro- ci rende orgogliosi come lui era orgoglioso di ciò che stava facendo in Afghanistan». Gli altri tre militari rimasti feriti sono appartenenti all'82° Reggimento Fanteria Torino (Barletta) ed all'8° reggimento Bersaglieri. I militari feriti, subito soccorsi e trasferiti all'ospedale di Farah, non versano in pericolo di vita.


Parla il portavoce del contingente italiano a Herat
di Domenico Affinito (Rcd)

 

IL CORDOGLIO DI NAPOLITANO - Appresa la notizia, il Presidente Napolitano ha espresso profondo cordoglio e ha espresso l'auspicio che i militari feriti nell'attacco possano superare questo momento critico. Condoglianze ai familiari della vittima anche dal premier Letta che ha dichiarato «Di fronte a questo dolore, e a un sacrificio così lancinante, non possiamo che stringerci ancora di più attorno a loro e a quanti ogni giorno servono con dedizione il nostro Paese»

OLTRE CINQUANTA CADUTI
- Sale dunque a 53 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan nel corso della missione internazionale Isaf, operativa dal 2004. Il capitano morto è la prima vittima del 2013, mentre 7 sono stati i morti nel 2012. L'ultimo lutto che aveva colpito il contingente italiano risale al 25 ottobre scorso, quando morì il caporale Tiziano Chierotti, 24 anni, ligure di Sanremo, uno dei quattro militari che erano feriti in uno scontro a fuoco a Bakwa. Prima di lui il carabiniere scelto Manuele Braj, trentenne di Galatina (Lecce), era morto il 25 giugno nel centro di addestramento di Adraskan, dopo essere stato colpito da un razzo.

IL CAPITANO «PIGRO»
- «Pigro, pigro, pigro...», si definiva, sul suo profilo di Facebook, Giuseppe La Rosa. Eppure non era un amante dell'ozio: il 18 marzo scorso si era laureato in Scienze Politiche all'università di Torino, e ha messo sul profilo la sua foto, sorridente, in giacca e cravatta e con in mano una copia rilegata della sua tesi. Lo scatto è accompagnato dalla scritta: «..Fatto!», seguito da uno smile. La foto principale del profilo è di lui in divisa, appoggia sullo sfondo del mare della costa Messinese. Sono già arrivati decine di messaggi di cordoglio: «rimarrai nei nostri cuori...» scrive Luigi; «Non ci posso credere», posta Chiara, mentre Roberta dice di trovare «assurdo sentire il nome di un amico che conosci al telegiornale...». E il messaggio con più repliche è quello più semplice e sentito: «Ciao capitano...».

I FAMILIARI
- I familiari di Giuseppe La Rosa sono chiusi nel loro immenso dolore nella casa di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Sono assistiti al momento da psicologi dell'esercito e non vogliono rilasciare dichiarazioni. «Abbiamo appreso la notizia stamattina - spiega il tenente colonnello della Brigata Aosta di Messina Angelo Vesto - e insieme al vicecomandante e al cappellano militare siamo venuti ad informare la madre, il padre e la sorella che vivono qui a Barcellona Pozzo di Gotto. Il ragazzo ha anche altri due fratelli che risiedono fuori Messina. Giuseppe tornava spesso qui dopo le missioni per salutare i familiari. Da quello che mi ha riferito il suo comandante - aggiunge l'ufficiale dell'esercito - era una persona esperta e motivata, e aveva fatto altre missioni all'estero. Siamo tutti addolorati se ne è andato uno dei nostri migliori uomini».

 

da corriere.it

 

 



 

Lunedì, 10 Giugno 2013
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