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Notizie brevi 06/05/2013

Distaccamento Polizia Stradale Terracina
Ad un mese dall’incidente che vide la morte di due coniugi investiti da un guidatore in stato di ebbrezza, grazie al lavoro investigativo degli uomini del Distaccamento è stato possibile emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere: viaggiava ad oltre 100 km oltre il limite

La BMW che ha travolto i due coniugi - Foto dalla rete

(ASAPS) Ad un mese dal tragico incidente che vide, nel giorno di Pasqua, la morte di due coniugi di Latina per mano di un automobilista che guidava in stato di ebbrezza, la procura della Repubblica di Latina ha accolto la richiesta formulata dall’ufficio del Distaccamento Polizia Stradale di Terracina ed ha emesso il provvedimento cautelare in carcere nei confronti di Carpico Stefano.
E’ stato infatti solo grazie alla minuziosa e complessa ricostruzione dei fatti effettuata dagli uomini della Stradale che si è potuto stabilire che la persona arrestata quel giorno, oltre ad avere in corpo una quantità di alcool pari a 1,10 g/l, viaggiava alla velocità di 174 km/h in un tratto in cui vige il limite di 50 km/h: una vera e propria bomba innescata e pronta ad esplodere come purtroppo è successo.
Solo per ricordare i fatti rammentiamo che erano circa le 17,50 del giorno di Pasqua, festività della vita e della resurrezione, e il destino ha fatto incontrare ai coniugi Roberta Imperiali (44 anni) e Massimo Brunetti (48 anni) la BMW, lanciata come una scheggia impazzita, di Stefano Carpico: nel sangue aveva una elevata concentrazione di alcool.

 

Al momento di svoltare a sinistra per recarsi a casa di amici, la macchina dei due coniugi è stata investita in pieno dalla BMW che viaggiava ad una velocità talmente elevata (174 km/h) da non permettere la benché minima azione di emergenza.
Un impatto violento che non ha lasciato scampo alla donna morta sul colpo. Poco dopo in Ospedale anche il marito è deceduto: la coppia ha lasciato una figlia di 18 anni che per tutta la vita si chiederà il perché di una simile tragedia.
Il perché hanno cercato di trovarlo immediatamente gli uomini della Stradale di Terracina anche in seguito alle dichiarazioni del Carpico il quale, nel manifestare il proprio rammarico e denunciare la propria depressione per quanto accaduto, riferiva di non aver visto la macchina svoltare a sinistra anche in ragione del fatto che, dichiarava alla Polizia, la stessa non aveva l’indicatore di direzione azionato.

 

Gli uomini del Distaccamento di Terracina, così come riferito dal Sostituto commissario Giuliano Trillò, attraverso minuziose indagini di natura cinematica hanno smentito queste affermazioni e, inoltre, attraverso i rilievi della Scatola nera costituita da un GPS che rileva gli spostamenti in caso di furto, hanno potuto verificare la dinamica degli ultimi chilometri della BMW:  la sua velocità di “crociera” era di circa 150 km/h fino a toccare i 174 pochi istanti prima dell’impatto con la vettura dei due coniugi.
Il dispositivo è stato rinvenuto attraverso l’attività investigativa degli uomini di Terracina: il proprietario non aveva dichiarato di possederlo, forse intimorito dalle possibili risultanze della lettura dei dati.
Il padre di Roberta, la ragazza deceduta nell’incidente stradale, pochi giorni dopo il fatto partecipò ad un momento di protesta dinnanzi alla Prefettura e affermò: “chi guida ubriaco ha un’arma in mano, non basta considerarlo responsabile di omicidio colposo” e, in questo caso, il Giudice gli ha dato ragione dichiarando che “chi guida a quella velocità e in quelle condizioni accetta implicitamente il rischio di poter causare la morte di un’altra persona” e, per questo, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

 

Ricordiamo a questo proposito l’impegno della nostra Associazione sul tema dell’Omicidio stradale, con le migliaia di firme raccolte dalle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni e ASAPS che, a tutt’oggi, non si sa bene che fine abbiano fatto.
La nostra politica, impegnata in un duro lavoro di “restyling” e fortemente attenta a cercare le risorse per poter uscire da un tunnel la cui fine si allontana ogni giorno di più, dovrebbe essere più presente soprattutto in questioni come quelle che vedono sul tavolo la salute e la sicurezza dei propri cittadini.
Questa volta, grazie all’impegno degli uomini del Distaccamento di Terracina, si è arrivati alla conclusione di un’indagine che non ha restituito i genitori ad una ragazza di 18 anni, ma ha creato attenzione e rispetto nei confronti di un problema, quello della guida in stato di ebbrezza e del non rispetto dei limiti, troppo spesso relegato in posizioni di classifica non consoni da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica. (ASAPS)

 

 


 

Lunedì, 06 Maggio 2013
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