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La Bulgaria vuole auto pulite, la Francia etilometro a bordo
Consigli su leggi e norme non scritte per viaggi all'estero

ROMA - Anche se per molti aspetti, come la segnaletica stradale e il numero di emergenza (è 112 in quasi tutti i Paesi), le norme sulla circolazione stradale in Europa vanno verso una positiva unificazione, per chi ha in programma un viaggio in auto nel Continente o in Gran Bretagna è di grande utilità un aggiornamento delle leggi - alcune delle quali davvero bizzarre - o delle consuetudini non scritte che regolano la guida e la circolazione. Nel Belarus e in Bulgaria, ad esempio, esistono norme che permettono di multare un veicolo sporco anche se - ribadisce il sito britannico MoneySupermarket che ha pubblicato un'inchiesta al riguardo - la legge non precisa la definizione dello "sporco". Sempre in Bulgaria ai guidatori in ingresso viene chiesta la registrazione dei dati personali e di quelli relativi all'auto assieme al numero di giorni di permanenza, da inserire nel database che si interfaccia con le telecamere per il controllo della circolazione. Attenzione alla "delazione" (un tipo di comportamento previsto dalle autorità) in Germania e nei Paesi del Nord Europa: l'automobilista che infrange visibilmente oltre le norme - come il superamento dei limiti, il sorpasso dove vietato, il lampeggio con i fari verso l'auto che precede (in Germania) o il non rispetto della distanza di sicurezza (in Scandinavia)- rischia una denuncia via telefonino da parte degli automobilisti coinvolti o semplicemente testimoni del fatto, con conseguente intervento della Polizia e successive pesanti sanzioni. In Inghilterra, invece, il lampeggio utilizzato ad un incrocio non regolato da semaforo può causare un incidente: la segnalazione luminosa per un guidatore italiano significa "fai attenzione, sto arrivando e mi devi dare la precedenza". Per gli inglesi ha invece una sola interpretazione: "passa pure, ti lascio andare". In Francia sono a rischio i Boulevard Peripheriques di Parigi ed altre strade urbane a scorrimento veloce. Secondo una regola non scritta i motociclisti hanno via libera nel traffico rallentato nello spazio tra il lato sinistro della corsia di marcia e quello destro della corsia di sorpasso.

I parigini lo sanno bene e si spostano quanto serve, ma molto spesso gli "stranieri" che guidano correttamente al centro della loro corsia vengono apostrofati duramente dai motociclisti e nei casi peggiori presi a calci nelle porte dai motard più aggressivi. Altro "trabocchetto" alla francese è l'etilometro portatile, obbligatorio dal primo luglio a bordo di tutti i veicoli che entrano nel Paese. Fino a novembre non verranno erogate sanzioni pecuniarie (11 euro) ma è meglio averlo per non perdere tempo con i Gendarmi. In Bulgaria, invece, lo Stato si preoccupa della "salute" delle gomme e delle malattie che possono essere trasmesse agli animali ed all'agricoltura.

All'ingresso si dovrà pagare la "vignette" per circolare in autostrada (mensile 10 euro, settimanale 4 euro) e ad essere sottoposti ad una disinfestazione delle ruote (da 2 a 4 euro).

Il bollino autostradale è obbligatorio anche in Svizzera (costo fisso per un anno 40 CHF cioè 34 euro) e in Austria, dove l'accesso alla rete autostradale può essere ottenuto anche per soli 10 giorni (4,6 euro) e 60 giorni consecutivi (11,7 euro).

Da notare che la tratta A 13 dal Brennero a Innsbruck sud è esentata dal bollino. Vignette da acquistare in frontiera anche quando si deve transitare sulle autostrade della Repubblica Slovacca (7 giorni 7 euro, 1 mese 14 euro), dell'Ungheria (10 giorni 2.975 HUF pari a 10,3 euro e per 1 mese 4.780 HUF pari a 16,5 euro). In Slovenia il bollino serve oltre che per le autostrade anche per le tangenziali, e costa 15 euro per una settimana e 30 euro per 1 mese, mentre in Bulgaria la "Rovinieta" è stata sostituita da una tassa da pagare alla frontiera, agli uffici postali ed in altri sportelli (1 giorno è gratuita, 7 giorni 3 euro, 30 giorni 7 euro e 90 giorni 13 euro). Informazioni dettagliate su altri Paesi possono essere reperite al sito www.viaggiaresicuri.it del Ministero degli Affari Esteri.

 


da ansa.it

 

 

 

Giovedì, 26 Luglio 2012
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