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Notizie brevi 23/07/2012

Tivoli (Roma)
Identificato e denunciato il pirata della strada che nel mese di settembre del 2010 travolse e uccise Antonella Savi
Dopo due anni finalmente ha un volto l’uomo che scappò dopo aver investito l’eroica infermiera ferma sulla strada a soccorrere delle persone ferite.

L’ASAPS propose una medaglia al valor civile per Antonella. Nessuna risposta!

Antonella Savi

(ASAPS) Era il 5 settembre del 2010 quando Antonella stava percorrendo l’autostrada Roma L’Aquila e, nel mezzo a un nubifragio, si trovò davanti un incidente stradale. Con lo sprezzo del pericolo tipico di chi ha fatto della propria professione una missione di vita, la coraggiosa infermiera non si curò dei rischi che avrebbe corso e dei quali, da professionista, era perfettamente a conoscenza. Riteneva che la celerità del proprio intervento avrebbe potuto fare la differenza. Così non è stato, perché un’auto, che sopraggiungeva e il cui conducente non riuscì ad evitarla e la investì in pieno.
Morì all’ospedale della sua città, Tivoli, poco dopo il ricovero, l’uomo che l’aveva uccisa non si fermò e continuò la sua corsa.
La Polizia Stradale di Roma, però, riuscì attraverso le indagini a dare un nome e un volto al presunto uccisore della coraggiosa infermiera: si trattava di un uomo di 63 anni, residente a Subiaco, proprietario di un’Opel Meriva che aveva gli evidenti segni del mortale investimento. A lui arrivarono seguendo i filmati delle telecamere di sorveglianza, analizzando i tracciati dei telepass e sulla base delle testimonianze di alcuni automobilisti di passaggio, che assistettero alla terribile scena.
L'uomo, però, all'inizio si è dichiarato estraneo e ci sono voluti due anni per metterlo di fronte all'evidenza delle prove determinate in massima parte dalle tracce presenti sul suo veicolo.
Così il pensionato è stato messo con le spalle al muto ed è stato denunciato per decisione del magistrato della Procura di Roma che si occupa del caso, per omicidio colposo e omissione di soccorso.
L'auto con i segni dell'incidente è stata sequestrata: al pensionato non è stata ancora tolta la patente di guida (speriamo lo facciano al più presto).
Ricordiamo che in parecchi Stati esteri la pirateria è considerata omicidio stradale ed è punita con severità, in Italia ancora si ha paura di considerare il pirata della strada, che uccide una persona e scappa, un vero delinquente.
Ci sono voluti due anni per inchiodare l’uomo che ha ucciso Antonella alle proprie responsabilità e veniamo a sapere che ancora ha l’arma del delitto (la patente) in tasca: assurdo.
La speranza di una pena giusta si infrange, purtroppo, nella considerazione che ancora il problema della sicurezza stradale, della pirateria e della guida sotto effetto di sostanze, nonostante le migliaia di morti, le giovani vite spezzate, i comportamenti al limite della legalità, non è considerata degna della meritoria considerazione.
A suo tempo l’ASAPS chiese al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una medaglia d’oro al valor civile per Antonella Savi. La richiesta non ebbe risposta, per questo l’ASAPS nel 2011 in occasione del suo 20° anniversario consegnò una targa  ai familiari di Antonella.
Oggi, dopo due anni, la medaglia al Valor Civile,  che Antonella meritava sicuramente, potrebbe essere sostituita da una pena severa per chi si è macchiato di questo vile comportamento che di civile non ha nulla e che ha tolto la vita ad una splendida persona, una lavoratrice che credeva fermamente nella propria missione e che faceva dell’altruismo il senso della propria esistenza. (ASAPS) 

 


 

Lunedì, 23 Luglio 2012
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