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Quando il reato di omicidio stradale?
Un'altra sentenza che non ha bisogno di commenti

Il tragico incidente a Medicina (Foto Radogna) da ilrestodelcarlino.it

Un automobilista guida ubriaco e travolge, uccidendole, madre e figlia: condannato a 23 mesi. Che sconterà nei servizi sociali
Questa è la magistratura italiana. O meglio: questa è la giustizia in Italia. Un uomo di 30 anni, che nell’aprile del 2011 aveva travolto, uccidendole, due donne di 50 e 25 anni in un paese vicino a Bologna, è stato condannato a 23 mesi da scontare però nei servizi sociali. Guidava in stato di ebbrezza: così aveva accertato l’alcoltest cui l’automobilista era stato sottoposto dopo l’incidente.
L’esiguità della pena rispetto alla gravità assoluta del reato è un effetto del patteggiamento - che dà uno sconto di un terzo della pena - accettato dal pubblico ministero Giuseppe di Giorgio, che aveva contestato l’omicidio colposo plurimo e non l’omicidio volontario con dolo eventuale. Luca Magnano, l’uomo che aveva ucciso le due donne, arrestato dopo l’incidente e messo per qualche mese agli arrresti domiciliari, potrà adesso fare istanza di affidamento ai servizi sociali.
A Bologna, nel marzo scorso, Cristian Alessandrini, che guidando sotto l’effetto di stupefacenti nel marzo 2011 aveva investito e ucciso una ragazza di 18 anni, e ferita gravemente l’amica, se l’è cavata con sette anni. L’accusa aveva chiesto quindici anni per omicidio volontario con dolo eventuale e in subordine 8 anni per omicidio colposo con colpa cosciente. Il giudice per l'udienza preliminare ha invece inflitto 7 anni, bocciando l'omicidio volontario e riconoscendo quello colposo. Grazie al rito abbreviato, l'imputato ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena. Tre omicidi, due condanne scandalose!
In Italia nessuna sentenza ha mai riconosciuto l’omicidio volontario con dolo eventuale quando a commettere un omicidio è un automobilista che guida sotto l’effetto di alcol o di sostanze stupefacenti. Il Governo Monti, attraverso il ministro dei trasporti Corrado Passero, a febbraio aveva annunciato l’impegno di introdurre il reato di omicidio stradale, cioè elevare le pene per chi uccide guidando sotto effetto di alcol o droga portando l’attuale forbice da 3-10 anni a un minimo di 8 e a un massimo di 18. Quelle parole sono rimaste, come sempre, lettera morta malgrado le esortazioni di centinaia di parenti di vittime degli assassini al volante e di migliaia di cittadini.
A quando una legge che finalmente punisca con maggiore severità chi uccide col volante?
Guidare in stato di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza equivale a guidare armati.


da Auto.it

 

 


 

Venerdì, 25 Maggio 2012
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