Sabato 27 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 30/11/2011

Svizzera
Chi pensa ai pedoni?
13° forum dell'upi dedicato alla sicurezza stradale nei paesi e nelle città

 

Nell'ultimo decennio la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri di automobili è notevolmente migliorata. Per gli utenti più vulnerabili i risultati sono invece meno positivi. I pedoni, ad esempio, sono tuttora esposti a un rischio particolarmente alto di subire lesioni in un incidente della circolazione. All'edizione 2011 del forum dell'upi si è discusso su come si potrebbero ridurre ulteriormente i decessi e le lesioni gravi tra i pedoni. Un fattore decisivo a tal fine è il miglioramento delle infrastrutture.
 
Nel 2010 sulle strade svizzere 781 pedoni hanno riportato ferite gravi o hanno perso la vita in un incidente della circolazione. Si tratta di una cifra di gran lunga inferiore ai 1031 casi del 2000 o ai ben 1834 casi del 1990. Il bilancio è quindi positivo. È invece meno soddisfacente il ristagno, da cinque anni a questa parte, del numero dei pedoni feriti gravemente o mortalmente, tanto più si sta confermando la tendenziale diminuzione dei feriti tra gli utenti motorizzati. Al 13° forum tenutosi oggi a Berna, Brigitte Buhmann, direttrice dell'upi – Ufficio prevenzione infortuni – ha dichiarato che nel confronto internazionale la Svizzera è al primo posto per quanto riguarda la sicurezza degli occupanti di automobili. Pur dicendosi orgogliosa di questo risultato, ha aggiunto che la Svizzera si trova ora davanti al difficile compito di migliorare in misura significativa la sicurezza degli utenti più vulnerabili, in particolare dei pedoni più giovani e di quelli anziani.
 
Nella sua relazione Astrid Linder, direttrice delle ricerche sulla sicurezza stradale presso l'Istituto nazionale svedese di ricerca sulla viabilità e i trasporti (VTI), ha presentato la strategia adottata dal suo paese per ridurre il numero di feriti gravi e di morti sulle strade. Un fattore decisivo nel conseguimento di questo obiettivo è il miglioramento delle infrastrutture. La relatrice ha infatti spiegato che, poiché errare humanum est, il sistema di trasporto stradale deve essere configurato in modo da evitare incidenti o perlomeno danni gravi agli utenti. Gli sforzi intrapresi finora in Svezia hanno permesso di ridurre il numero delle vittime a 28 per milione di abitanti (2010). A titolo di confronto, lo stesso anno la Svizzera ha registrato 42 morti per milione di abitanti.

Percorsi pedonali senza interruzioni, attraversamenti sicuri, velocità di marcia favorevoli ai pedoni, frontali delle autovetture più sicuri per pedoni e ciclisti, stile di guida rispettoso e educazione stradale a tutti i livelli scolastici sono misure che raccolgono ampi consensi. Ma come si presenta la loro attuazione nel concreto? Chi deve partecipare, e in che forma, alla realizzazione di questi provvedimenti? Durante la tavola rotonda Stefan Siegrist, direttore supplente dell'upi, ha discusso con rappresentanti del mondo politico, delle autorità e della ricerca, su come si possono eliminare al più presto gli ostacoli a una maggiore sicurezza per i pedoni.

 

 



 

Mercoledì, 30 Novembre 2011
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK