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Notizie brevi 07/11/2011

"Ecco i nostri guard rail salva-motociclisti"
Elena Manni (Rossmann Project): «Li abbiamo brevettati nel 2009, abbiamo già i primi ordini da Trento»

 

Modena - UNA IMBOTTITURA che riveste i ‘piedi’ dei guard-rail, ovvero i pilastri su cui poggia la lamiera. E’ questa l’idea brevettata da due modenesi e che da circa un mese è entrata in produzione. A spiegare le qualità di questo dispositivo che può ‘addolcire’ le botte prese da motociclisti in scivolata e ridurre al minimo il rischio di tagli, è uno degli inventori, Elena Manni, da anni tecnica delle strade.
Quali pregi ha questo dispositivo?
«Si tratta di una imbottitura morbida che viene sistemata in ogni singolo paletto: è specifica per l’esterno e per assorbire l’urto dissipando così l’energia cinetica».
Come viene installato?
«Può essere sistemato senza sostituire il guard-rail, ovvero su quelli già esistenti che fanno ancora il loro dovere per contenere i veicoli che vanno a sbattere, ma che risultano pericolosi invece per i motociclisti. L’imbottitura ha un costo di 10 euro al metro lineare».
Come è nata l’idea?
«Io e Fabio Rossi, l’altro inventore, siamo tecnici del settore stradale. Abbiamo pensato all’obiettivo che si è data l’Europa, cioè di dimezzare i morti sulle strade, ragionando sul fatto che ci si è riusciti nei punti, come l’autostrada, dove c’è poca utenza debole. Così abbiamo deciso di eliminare uno dei fattori strutturali di rischio, come la dura lamiera dei guard-rail».
Quanto ci è voluto per creare questi ‘cuscinetti’ morbidi?
«Il brevetto lo abbiamo depositato nel marzo del 2009 poi abbiamo sviluppato il prodotto per due anni, fino a quando lo scorso settembre abbiamo fondato la società, la Rossmann Project».
In questi due anni è stato testato?
«Abbiamo fatto dei crash test con auto e altri al Politecnico di Milano, i quali hanno dimostrato che il motociclista che impatta con la testa contro il paletto imbottito si fa molto meno male. La lamiera non è più tagliente e l’urto viene assorbito dall’imbottitura».
Che materiali avete usato?
«L’involucro è in poliestere, mentre all’interno abbiamo usato un materiale granulato plastico completamente di riciclo».
Avete già i primi ordini?
«Sì, è arrivata un richiesta di 300 pezzi da Trento per circa un chilometro».
Pensa che gli altri Paesi in Europa siano più avanti dell’Italia in quanto a sicurezza dei guard-rail?
«Forse solo la Spagna, dove una ditta già produce da tempo imbottiture simili alle nostre. Qui in Italia noi attendiamo che l’Unione Europea con una norma obblighi a installare queste protezioni».
Pensa che le barriere che avete creato siano sufficienti?
«Penso che rendano i guard-rail molto più sicuri soprattutto per i chi va in moto. E’ una miglioria a basso costo. Ad esempio questo intervento può essere limitato ad alcuni punti critici per i motociclisti, come i tornanti di montagna dove c’è il pericolo scivolata».
Il fattore di rischio è proprio questo, ovvero che il centauro cada dal mezzo e vada a sbattere a forte velocità, strisciando sull’asfalto, contro i piloni che sorreggono il guard-rail.
L’idea di Manni e Rossi ha avuto grande successo. La loro sede è a Casinalbo, ma il business è tramite il loro sito internet (Rossmannproject.eu), che permette di fare conoscere il prodotto anche fuori dall’Italia. La prossima settimana, il prodotto verrà presentato anche a Ecomondo.
 


di Valeria Selmi
da Il Resto del Carlino Modena

 

 

Lunedì, 07 Novembre 2011
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