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Notizie brevi 06/07/2011

Il codice della strada
Forlì - I messaggi “duri”, adottati da alcuni Paesi europei, tendono a ridurre il numero delle vittime della strada

 

FORLI’ – Il 90 per cento degli italiani patentati in questi giorni guadagnerà altri due punti di bonus e salirà a quota 28 punti. Ai distrattoni ripeteremo – sulla scorta dei dati riesumati dall’ Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (con l’acronimo Asaps; sede nazionale in Forlì, via Consolare, 1 - tel. 0543/704015; fax 0543/701411. sito www.asaps.it - e-mail sede@asaps.it) – che ai “bravi” patentati sono stati attribuiti i bonus nel luglio 2005, 2007, 2009. Nel 2013, i sullodati e soltanto loro, riceveranno il primo luglio l’ultimo bonus previsto al momento. Così, alla fine, il totale dei punti sulla patente ammonterà a 30.
Nell’edizione del 2 luglio scorso, abbiamo pubblicato la nota diramata dalla attenta Associazione, con il titolo: “Roma / Patente a punti: il 90 per cento degli automobilisti riceverà il 4. Bonus di 2 punti”.

All’attento titolista dobbiamo anche l’occhiello (proposizione comparsa sopra il titolo): “Fate i bravi sulla strada”. Esortazione che non va trascurata. Va ricordato – per la verità – che i “bonus” da un lato sono stati previsti ed erogati allo scopo di segnalare – appunto – i “bravi” patentati e dall’altro per stimolare tutti i patentati a comportarsi in modo talmente corretto da meritare il riconoscimento.
Anche se taluno lo considera una “pacca sulla spalla” ed invita nel contempo a distinguere quanti si siano nella realtà comportati nel senso previsto dal Codice della Strada dagli altri che hanno commesso infrazioni, ma non sono incappati nei controlli.
Ragione per cui, conviene non abbassare la guardia. Proprio in simbiosi con l’Asaps, il cui presidente, Giordano Biserni, ha firmato un opportuno provvedimento. Riguarda la pubblicizzazione di “alcuni spot per la sicurezza stradale utilizzati dagli altri Paesi”. Con l’avvertenza agli italiani afflitti da ipersensibilità: “si tratta di filmati duri”. Quindi pone a confronto la linea di pensiero italiana che “spara proiettili fatti di batuffoli di cotone” e la prassi adottata dai Paesi anche del centro e del nord Europa con spot “che sono una fucilata al bersaglio delle coscienze”.

La nota del presidente Biserni si arricchisce di alcune osservazioni profonde, a cominciare da due interrogativi che suonano così: “Qualcuno ci dirà: ma voi dell’Asaps come fate a sapere che questa sia la scelta più giusta? Come fate a dire che quegli spot così hard proiettati nelle televisioni e sale cinematografiche di tanti Paesi che si battono per la sicurezza stradale siano più efficaci di molti filmati soft adottati da noi?” Cui non manca la risposta appropriata che dovrebbe far riflettere su certe competenze, in quanto ricorda: “le scuole di pensiero degli specialisti della comunicazione sono divise. Quindi noi non sappiamo quale sia la scelta più giusta. Però sappiamo una cosa: gli spot più duri vengono proiettati in Paesi come il Portogallo, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra, guarda caso quelli che dal 2000 in poi hanno ottenuto i migliori e più clamorosi risultati per la sicurezza stradale”.

Ed è ancora il presidente a rammentare che in quei Paesi “controlli frequenti, leggi severe applicate con fermezza con la certezza della sanzione e non, come da noi, con la certezza del ricorso” hanno confermato il proposito delle autorità di tallonare gli spot con segnali concreti anche repressivi.
Quale ultima riflessione, il presidente Biserni ha affermato, senza tentennamenti: “Quei Paesi intanto raggiungeranno il traguardo del calo del 50% degli incidenti e delle vittime entro il 2010, anche, forse, con il contributo di quegli spot”.
Intervento calibrato, si è avvalso – per la verità – dell’esperienza ventennale svolta dall’Associazione con l’intento di far entrare nel costume italico la correttezza al volante, la prudenza al volante, la cortesia al volante. E vanta, fin dal 1991, per iniziativa di un gruppo di appartenenti alla Specialità di Forlì, Cesena, Ravenna e Faenza - si legge nella nota “storica” - oltre 25 mila associati tra tutte le forze di polizia ed i privati.

Merito del “Gruppo di Giacche blu”, professionisti del settore, i quali “riuscirono per la prima volta – in Italia – a parlare fuori dal coro, a dire le cose giuste al momento giusto, iniziando così un cammino di studio e di crescita culturale che in altri Stati era già lanciato da tempo. L’Asaps è oggi presente in tutti gli uffici ed i comandi della Polizia Stradale ed in molti della Polizia Locale, con una struttura di oltre 600 tra referenti provinciali e responsabili periferici, con un trend di crescita, anche fra i comuni cittadini, ormai stabilizzato tra i 2 ed i 3mila soci all’anno.
La forza di questa struttura è stata la propria capacità di divenire una vera e propria agenzia, paragonabile – per temi trattati e scientificità dell’approccio alle problematiche – agli uffici ministeriali sorti nel corso degli anni in gran parte dell’Europa e del mondo cosiddetto occidentale. Oggi, i suoi osservatori costituiscono una fonte preziosa di dati e considerazioni, sintesi dell’applicazione tra conoscenza pratica del “pianeta strada” e le profonde implicazioni sociologiche che stanno alla base stessa della società moderna, prima tra tutte la necessità di muoversi, per motivi economici o ludici”.
Insieme a Sicurstrada, l’Asaps ha avuto il merito di realizzare in questi anni numerosi testi destinati alla diffusione della conoscenza, come “Limiti di velocità? Ecco quelli reali”, “L’alcol e la droga alla guida”, “Non bere più del tuo motore” e “Gli utenti deboli della strada”, il “Punto sulla patente a punti”. Argomenti il cui linguaggio fresco, diverso è “fatto per essere compreso da tutti”.

 

da agoramagazine.it

 

Mercoledì, 06 Luglio 2011
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