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Foto Blaco-archvio Asaps
(ASAPS), 19 maggio 2011- Nel novembre del 2005 un motociclista aquilano rimase coinvolto in un incidente stradale causato dalla rottura di una tubatura che causò un allagamento della sede stradale. Il sinistro non fu grave ma provocò diversi danni sia alla carrozzeria che alla meccanica del mezzo. Il centauro decise quindi di fare causa alla Pubblica Amministrazione e alla società cui competeva la gestione dell’impianto idrico aquilano.
Risultato? A rifondare i danni al centauro sarà unicamente il gestore del servizio idrico mentre il Comune non è stato giudicato colpevole. All’epoca del fatto, l’amministrazione, aveva prontamente provveduto a segnalare il guasto all’azienda, che però non era intervenuta per tempo. La fuoriuscita dell’acqua risultò essere causata da una tubatura rotta che il gestore del servizio idrico non aveva provveduto a sistemare perchè i tecnici dell’azienda, pur avvertiti, avevano minimizzato gli effetti potenzialmente pericolosi dell’allagamento, rinviando la riparazione alla mattina successiva. In sede giudiziaria il Tribunale ha dato ragione al motociclista disponendo a suo favore un risarcimento di 1.346,75 euro che saranno sborsati, insieme alle spese legali, non dal Comune, bensì dall’azienda inadempiente cosi come stabilisce il Codice Civile che all’articolo 243 recita testualmente: "Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno".(ASAPS)
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