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SVIZZERA - SVIZZERA, I FARI ACCESI SONO DIVENUTI UN’ABITUDINE: OGGI, ANCHE IN PIENO GIORNO, SONO UTILIZZATI DAL 48% DEI CONDUCENTI

SVIZZERA, I FARI ACCESI SONO DIVENUTI UN’ABITUDINE: OGGI, ANCHE IN PIENO GIORNO, SONO UTILIZZATI DAL 48% DEI CONDUCENTI

(ASAPS) GINEVRA (SVIZZERA) – Tenere i fari accesi, in Svizzera, sembra essere divenuta un’abitudine, se è vero che continua a crescere il numero di utenti della strada che ormai aziona i fari anabbaglianti anche in pieno giorno e in condizioni climatiche di bel tempo. Il dato giunge nella nostra redazione con un comunicato dell’UPI, l’Ufficio svizzero per Prevenzione degli Infortuni, che ha spiegato come nel giro di un solo anno si è passati dal 39 al 48% dei conducenti. Il paragone è offerto confrontando i dati del 2004 rispetto a quelli del 2005, al termine di una complessa elaborazione effettuata dai ricercatori dell’Ufficio. L’occasione per fare il punto sul gradimento dell’operazione – già legge, lo ricordiamo, in Italia ed in piena sperimentazione in Francia – è stata il censimento annuale effettuato proprio dall’UPI. Ci sono, comunque, molte differenze tra i vari cantoni, che riflettono – in un certo senso – la situazione francese ed italiana. È infatti noto, che mentre in Italia la legge non ha trovato praticamente ostacoli, e sembra essere rispettata, in Francia non ha fatto altro che scatenare l’ira dei motociclisti, che ottennero dal precedente governo di passare per una fase sperimentale, nella quale da una parte l’esecutivo allora guidato da Raffarin chiedeva a tutti i francesi di fare uso dei fari sempre, dall’altra i Motards en Colère, che invece invitavano tutti a continuare come prima, convinti che l’accensione generalizzata eliminasse quella distinzione che consentiva ai centauri (sempre con le luci attivate) di essere ben visibili anche da lontano. Infatti, nella Svizzera romanda, il numero degli utenti che si sono allineati non supera il 27%, pur essendo cresciuti rispetto al 2004, quando solo 20 patentati su 100 avevano aderito, mentre il 51% della Svizzera tedesca ed il 40% di quella italiana, sono dati di ben altro tenore. In generale, la ricerca dell’UPI ha consentito di trovare anche alcune conferme, come il fatto che il 57% dei conducenti abbia ormai deciso di accendere gli anabbaglianti sull’autostrada, mentre solo il 47% ed il 40% ha deciso di farlo rispettivamente sulle strade extraurbane o urbane. Il trend è comunque in generale rialzo, e questo ha trovato la piena soddisfazione degli autori del censimento, visto che sono proprio tra i promotori di una misura considerata un contributo importante alla sicurezza stradale. In ambito urbano, per esempio, dove il contrasto tra ambiente e veicoli è più accentuato, incrociare auto con le luci accese significa – secondo l’UPI – vederle meglio e prima, con l’effetto assolutamente non trascurabile di veder aumentata la capacità valutativa relativamente alla distanza ed alla velocità. Secondo l’UPI, inoltre, anche le utenze più deboli – come pedoni o ciclisti – vedrebbero meglio e prima il pericolo. Parallelamente al censimento, che si basa sulla rilevazione nuda e cruda del visivo, l’Ufficio elvetico ha anche effettuato un sondaggio portiera a portiera, dal quale emerge come l’uso dei fari anche di giorno sta diventando un’abitudine a tutti gli effetti, condivisa dal 70% dei conducenti. Ma in questo, non ci sono novità: la stessa indagine, effettuata nel 2003, aveva rivelato che il 63% dei confederali considerava la misura estremamente efficace per la lotta alla violenza stradale. Fonte: UPI. (ASAPS).


Il tasso di accensione dei fari nel 2005 (in Svizzera), evidenzia importanti differenze regionali. Grazie ad un’operazione semplice e poco costosa, l’inserimento automatico dei fari può essere azionato anche successivamente all’acquisto.



Martedì, 13 Settembre 2005
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