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SPAGNA - SPAGNA, ALLARME MOTOCICLISTI: IN CATALOGNA MUOIONO IL DOPPIO DEI CENTAURI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. PREOCCUPAZIONE ANCHE PER I BAMBINI

SPAGNA, ALLARME MOTOCICLISTI: IN CATALOGNA MUOIONO IL DOPPIO DEI CENTAURI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. PREOCCUPAZIONE ANCHE PER I BAMBINI


Un agente della polizia regionale catalana, in servizio di pattuglia

(ASAPS) BARCELLONA – Sono cifre scioccanti quelle diffuse nei giorni scorsi dalla DGT, la Direzione Generale del Traffico, relativamente alla carneficina di motociclisti registrata sulle strade della Catalogna. In tutto, nel periodo estivo (15 giugno-15 settembre), sono infatti decedute 122 persone, ma il numero di centauri caduti è addirittura raddoppiato. Una vittima su 4 viaggiava infatti in sella ad un veicolo a due ruote, ed ora a Barcellona, nella sede del Servizio Catalano del Traffico, si cerca di prendere le dovute contromisure. “Abbiamo l’impressione – ha detto Montserrat Tura, consigliera dell’Interno – che i nostri sforzi di sensibilizzare l’utenza della strada siano stati raccolti da tutti, ma non dai motociclisti, o almeno da una gran parte di essi. Per esempio, in questi giorni un giovane sta lottando tra la vita e la morte in un reparto di rianimazione dopo un terribile incidente in sella alla sua moto. Ebbene, nei 6 giorni antecedenti il sinistro, quel ragazzo era stato multato tre volte per eccesso di velocità”. È comunque un bilancio regionale, quello catalano, che lascia forte preoccupazione: nei tre mesi estivi sono infatti state registrate 122 vittime, rimaste uccise in 101 sinistri. Di queste, 31 sono appunto motociclisti (il doppio del 2004, quando persero la vita in 15), dei quali 9 in sella a ciclomotori e 22 a moto di cilindrata superiore. Nello stesso periodo del 2004, le vittime complessive erano state 108, mentre gli eventi letali 92. Maggiore ottimismo arriva invece dalla constatazione che l’uso delle cinture di sicurezza è aumentato: oggi le indossano il 98% delle persone sedute davanti ed il 75% di quelle trasportate sui sedili posteriori. Un’abitudine sana, ancora lontana però dalla sua pienezza, visto che un bambino su 3, coinvolto in sinistri, non era assicurato a dovere. (ASAPS).


Mercoledì, 05 Ottobre 2005
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