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FRANCIA, PROGRESSI RECORD IN MATERIA DI SICUREZZA STRADALE: IL PAESE DI CHIRAC SCENDE SOTTO LA SOGLIA DEI 5MILA MORTI ALL’ANNO

 

FRANCIA, PROGRESSI RECORD IN MATERIA DI SICUREZZA STRADALE: IL PAESE DI CHIRAC SCENDE SOTTO LA SOGLIA DEI 5MILA MORTI ALL’ANNO.


Una contestatissima postazione radar in Francia: sulle validità delle multe elevate, però, non si discute

Il Presidente Jacques Chirac

Il ministro dei Trasporti Dominique Perben

(ASAPS) PARIGI – Detto e fatto: i morti per incidente stradale in Francia, nel 2005, sono stati 4.990. Il governo alla fine l’ha dunque spuntata ed ha tenuto fede alla propria promessa di ridurre drasticamente la violenza stradale sulle strade della repubblica. La questione “strada” era divenuta una priorità nazionale sin da quando, ormai alcuni anni fa, il presidente Jacques Chirac disse in un discorso pubblico che perdere così tante vite sulla strada era indegno di un paese civile. I progressi mettono dunque la Francia in prima linea, non solo sul fronte di prevenzione e repressione, ma anche su quello dei risultati raggiunti. L’annuncio è stato dato ieri mattina dal ministro dei trasporti Dominique Perben. “Siamo finalmente scesi, come si augurava il presidente della Repubblica, sotto i 5.000 morti. Non è stato facile – ha detto Perben all’uscita dal primo consiglio dei ministri del 2006 – ed abbiamo lottato fino alla fine per ottenere questo risultato che credo sia una buona notizia e un incoraggiamento per andare ancora più lontano”. Si trattava di un traguardo simbolico, buttato sul tavolo per proporre una cifra entro la quale attestarsi sulla constatazione che la mortalità stava comunque scendendo. Nel 2004 la strada era costata alla Francia un tributo di sangue ben più alto (5.753 morti), ma comunque assai ridotto rispetto a quello di altri partner europei. In termini statistici, anche questo va detto, la Francia è uno di quei paesi che ha fatto di più. Anche il capo dello stato Chirac ha espresso grande soddisfazione per l’impegno profuso e i risultati raggiunti: proprio lui che aveva messo la securité routière al primo posto insieme alla lotta contro il cancro e alle azioni in favore dei disabili. Le armi per arrivare a questa vittoria negli anni sono state l’adozione della patente a punti, l’installazione di migliaia di postazioni fisse per il rilevamento della velocità, un’incessante campagna per il contrasto alla guida in stato di ebbrezza, e soprattutto la certezza di una pena dura, a volte durissima, in caso di contravvenzioni. In questi giorni il dipartimento della prevenzione stradale sta mettendo a punto un precursore per l’accertamento dello stato di ebbrezza da stupefacenti, considerato una delle principali cause di sinistrosità insieme ad abuso di alcol ed alla velocità eccessiva (ASAPS).


 


 

Giovedì, 05 Gennaio 2006
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