Svizzera, i dati della sinistrosità indicano che in Ticino si muore il doppio rispetto ai cantoni tedeschi: sarà colpa dell’Italiano?

Un’auto della Polizia Cantonale del Ticino (foto Sandstein/Wikimedia) 

(ASAPS) BELLINZONA (TICINO, SVIZZERA), 10 novembre 2010 – Sarà per la sua vicinanza e affinità con l’Italia, sarà per le caratteristiche delle proprie strade oppure per un pizzico di sfortuna, ma il cantone svizzero del Ticino è quello, tra tutti i 26 che compongono la confederazione, che risulta di gran lunga il più pericoloso. Le stime parlano chiaro e il rischio di restare coinvolti in un sinistro stradale dalle conseguenze gravi è praticamente doppio rispetto a quello della Svizzera tedesca. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’UPI, l’Ufficio Svizzero per la Prevenzione degli Infortuni, tra il 1999 e il 2009 gli eventi infortunistici a dinamica maggiore sono diminuiti ovunque, nello stato federale, con una media del 10% in tutte le regioni  e su tutte le categorie di arterie, ma non nel Ticino dove, anzi, la sinistrosità risulta aumentata dell’8%. Tanto per cambiare i motociclisti sono in testa a tutte le voci statistiche, con una crescita della mortalità pari all’80%, dato riferito – ovviamente – al solo Ticino. Il numero di vittime su dueruote è aumentato del 21% nella Svizzera romanda, mentre è rimasto sostanzialmente invariato in quella tedesca. È chiaro che in un paese dove muoiono 349 persone all’anno e 4.708 restano ferite (dati 2009), è sufficiente un incidente plurimortale a mandare in malora tutti gli sforzi di un anno. Se poi si considera che in Svizzera si contano poco più di 7milioni e 800mila abitanti, e che in Emilia Romagna (4milioni e 405mila residenti) i morti sono 529, con 29.746 feriti (dati 2008), si capisce che stiamo parlando di strade sicuramente più sicure delle nostre, di gran lunga. Secondo il Rapporto Sinus 2010, che in Svizzera elabora il livello di sicurezza e incidentalità nella circolazione stradale, è stato comunque raggiunto il dato migliore dal 1945. (ASAPS)