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Quanto vino si può consumare?
La lettera a La Stampa di Roberto Argenta uno dei curatori della rassegna Alcol pubblicata sul nostro portale

Nel dibattito di questi giorni sul problema dei 220 mila ettolitri di vino invenduto è mancato un dato importante: la previsione sui futuri consumi di vino.
A meno che non si voglia continuare a “rottamare” il vino invenduto, dovrebbe essere importante rapportare la produzione alle previsioni di vendita.
Nel tempo di una generazione, siamo passati dai 110 litri pro-capite all’anno agli attuali 43. Secondo l’Assoenologi nel 2015 dobbiamo attenderci un livello di consumo interno sotto la soglia dei 40 litri. Molti segnali ci indicano che nel lungo periodo si berrà ancora meno. Personalmente credo che il consumo di vino scenderà e si stabilizzerà al di sotto del livello del consumo di birra (30 litri). 
L’uso, anche moderato, di vino è sempre più incompatibile con la maggior parte delle attività e sempre più si stanno prendendo provvedimenti per limitarne il consumo. Qualche giorno fa la provincia di Trento ha vietato qualsiasi tipo di somministrazione di alcolici ai minorenni e offrendo, nello stesso tempo, degli incentivi economici per i locali che rinunceranno a venderli. Il limite si alcolemia consentito alla guida dovrebbe passare a 0,2 come indicato dalla Organizzazione mondiale della sanità. Non manca molto che i veicoli avranno in dotazione degli etilometri che bloccano l’avviamento i caso di positività (in Svezia saranno obbligatori dal 2012). Gli alcolici responsabili del dieci per cento di tutti i tumori. Si fa sempre più strada la consapevolezza che anche consumi moderati comportino dei rischi. È sufficiente digitare le parole vino, cancro, seno su qualsiasi motore di ricerca, per averne conferma.
I fattori che influenzano il consumo di vino non sono modificabili dalle politiche agricole. È forse più utile che il mondo agricolo si confronti con dei dati concreti, senza dare ascolto agli intellettuali con l’hobby dell’agricoltura che parlano di valori, cultura e territorio. Se, come sembra, arriveranno milioni di euro per la distillazione di crisi, sarebbe almeno utile che fossero vincolati ad una consistente riduzione della produzione. 

Roberto Argenta

Martedì, 21 Settembre 2010
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