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Repubblica Ceca: 10mila conducenti ebbri dall’inizio dell’anno
Record di controlli per la polizia
Una sinistrosità in calo ma che fa sempre paura

 

(ASAPS) PRAGA (REPUBBLICA CECA), 11 ottobre 2010 – La sinistrosità stradale, nelle new entries europee, è spesso una questione farraginosa. Non è così per la Repubblica Ceca, che ha invece messo il punto in testa a tutte le agende politiche e operative. Come accade in molti paesi dell’ex Patto di Varsavia, l’alcol rappresenta uno dei nemici principali e per questo le forze di polizia sono state dotate di nuovi etilometri e di un ordine tassativo: tolleranza zero.
La Repubblica ceca, peraltro, appartiene a una ristretta cerchia di paesi, in tutto sono nove, nei quali è assolutamente illegale consumare alcolici prima di mettersi al volante. Si tratta di Romania, Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Slovacchia, Brasile, Bangladesh, Ungheria. A questi nove dobbiamo poi aggiungere il Canada, per i neopatentati di Ontario (in questa provincia devono astenersi dal bere anche tutti gli under 22), Quebec, Territori del Nord Ovest, Manitoba, Alberta, Saskatchewan, Columbia Britannica, Nuova Scozia e Nuovo Brunswick, e l’Italia che, con le nuove disposizioni di legge, ha introdotto il divieto assoluto di assunzione di alcolici per alcune categorie di conducenti: under 21, neopatentati (entro i tre anni dal conseguimento della titolo), conducenti professionali e quelli che trainino rimorchi di qualunque tipo. La polizia nazionale della Cechia, nei primi nove mesi del 2010 ha sorpreso 10.500 conducenti a circolare dopo aver bevuto alcolici, risultati positivi all’alcol test. Uno su tre aveva un tasso inferiore a 0,24 g/l. Le forze di polizia, in questo stato che conta poco più di 10milioni di abitanti, sottopongono al palloncino ogni conducente fermato, anche in assenza di un qualsiasi sospetto.
Nei primi 6 mesi del 2010 la mortalità risulta essere scesa, rispetto allo stesso periodo del 2009, del 13,6%: 393 vittime contro le 455 dell’anno prima. Non male, per uno stato che si era affacciato all’Europa, nel 2004, con uno scenario effettivamente preoccupante. Il risultato di 62 vite risparmiate, se ripetuto anche nel secondo semestre, consentirebbe alla Repubblica Ceca di raggiungere il miglior risultato dal 1990. Il mese più sanguinoso, con 99 decessi, è stato quello di luglio 2010, risultato peggiore addirittura di quello del 2009, quando si contarono 24 vittime in meno: nella sola giornata di venerdì 9 luglio si sono contati 9 morti. Il mese migliore è stato invece aprile, che ha consentito di centrare un obiettivo storico: si tratta del mese meno letale degli ultimi 21 anni: 46 uccisi contro i 115 che si registrarono ad aprile 1997. Per uno strano scherzo del calendario, fu quello il mese peggiore di sempre. L’obiettivo del governo di Praga è quello di chiudere il 2010 entro le 650 vittime: nel 2009 se ne sono contate 832. Il miglioramento c’è, ma si tratta di cifre ancora spaventose. (ASAPS)

 

 

Lunedì, 11 Ottobre 2010
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