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(ASAPS), 27 settembre 2010 - Secondo l’European Transport Safety Council, organizzazione no-profit indipendente che si occupa da anni dei problemi legati alla sicurezza stradale, l’Europa rischia di non riuscire a ridurre significativamente la percentuale della mortalità sulle strade del “vecchio continente”. Il dato emergerebbe dallo studio "Towards a European Road Safety Area: Policy Orientations on Road Safety 2011-2020" attraverso il quale la Etsc plaude ad alcune interventi intrapresi dall’Eu per il rispetto delle leggi sulla circolazione stradale e il rafforzamento in materia di sicurezza per i veicoli a due ruote, ma afferma che ciò non è sufficiente. Il nuovo obiettivo da raggiungere entro il 2020 prevede infatti la riduzione del 50% della mortalità insieme allo sviluppo di una nuova strategia per affrontare gli infortuni, importanti finalità da conseguire che devono motivare tutte le forze in gioco nei prossimi 10 anni. La relazione dell’European Transport Safety Council evidenzia la necessità di intraprendere gesti più mirati per rafforzare le azioni previste dall’Ue nell’ambito dei sette obiettivi individuati, soprattutto nel caso in cui è chiamata in causa la chiara competenza dell’Unione Europea per sviluppare la nuova normativa relativa alla sicurezza stradale. Inoltre, dall’analisi dell’Etsc, è emerso che dovrebbe anche essere aggiunto un calendario per organizzare al meglio gli interventi principali da adottare e mettere in pratica. Rafforzando il programma in corso con le raccomandazioni formulate nella sua relazione, l’European Transport Safety Council è convinto che l’Unione Europea sarà meglio in grado di raggiungere il suo ambizioso obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020. (ASAPS)
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