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Gran Bretagna, cambiano le pene - Il carcere per i reati stradali non sarà più automatico, a patto che non ricorrano aggravanti tipo ebbrezza o velocità eccessiva

A volte, eventi tragici sono originati da banali errori, in agguato per chiunque


(ASAPS) LONDRA, 26 gennaio 2008 – Gli inglesi che provochino un incidente mortale a causa della propria imprudenza, non rischiano più il carcere duro. Ovvero, la detenzione non sarà più automatica – come lo è invece adesso – e potranno contare su altri tipi di sanzione, come il lavoro socialmente utile, a patto che l’evento non sia però aggravato da circostanze quali l’assunzione di alcol o stupefacenti e da velocità eccessive: e questo non è affatto dato di poco conto. In sostanza, la politica britannica in materia di circolazione stradale viene rivista anche in un’ottica europea (così come accadde in Svezia alcuni anni or sono) ma il paese intende restare fermo sulla filosofia della propria azione di contrasto, mantenendo ben marcata la differenza tra quello che in Italia chiameremmo “dolo” e “colpa”. Una linea d’indirizzo è stata confermata nei giorni scorsi dal Sentencing Guidelines Council (SGC), che ha confermato come le nuove linee guida aiuteranno i giudici nell’adottare pene e sanzioni appropriate secondo ogni singolo caso di “guida imprudente” dalla quale derivi un danno sia nei confronti di terzi che nei confronti di chi lo ha poi effettivamente provocato. Letteralmente, si parla di “errore di giudizio momentaneo dovuto ad una negligenza”: quindi siamo all’esatto contrario di “diligenza”. Nella fattispecie delle negligenze, spiccano le distrazioni, originate dalla sintonizzazione di una stazione radio, dalla consultazione di una carta geografica (o del GPS di bordo), accendere una sigaretta, “bucare” un semaforo rosso, il mancato mantenimento della sinistra (non si dimentichi che in Gran Bretagna la mano da tenere è opposta alla nostra) e la distanza di sicurezza. Sul sito web del Sentencing Guidelines Council (http://www.sentencing-guidelines.gov.uk/), si trova una ricca spiegazione di tutto ciò che – per legge o giurisprudenza – viene considerata guida imprudente. “Le sentenze più dure – dice Sir Igor Judge, numero due dell’SGC – sono appropriate quando sia dimostrata una guida operata con flagrante disprezzo della sicurezza di tutti gli altri utenti della strada. Senza dubbio però, vi sono casi di eventi mortali originati da errori di giudizio di minior spessore, i quali possono essere commessi da chiunque”. Da qui la ricerca di una differenziazione tra ciò che è palesemente criminale, come un superamento abnorme del limite di velocità, l’ebbrezza da alcol e stupefacenti o la comprovata recidiva di alcuni soggetti. (ASAPS)

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Sabato, 26 Gennaio 2008
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