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La coscienza dei lobbisti

 


Il logo della rubrica Italians, di Beppe Severgnini su Corriere.it



di Beppe Severgnini
da Corriere della Sera

La norma che vieta di vendere alcolici dopo le due di notte era già stata aggirata (siamo in Italia): fuori da molti locali funzionano baracchini abusivi e camioncini ben forniti.
Nonostante questo, la legge — nelle poche settimane di vita — ha dimostrato di funzionare: anche grazie a maggiori controlli (bravo Amato), meno morti per le strade, meno incidenti, meno feriti. Meno «stragi del sabato sera». E questo è tutto quel che conta. Il voto unanime con cui la commissione Trasporti della Camera tenta di vanificare questi successi puzza di incoscienza; o peggio, a voler essere sospettosi. Lo abbiamo scritto molte volte, su questo giornale: le stragi del sabato sera sono una vergogna nazionale. La strage a puntate di una generazione, e una condanna crudele per tanti genitori, costretti ad aspettare all’alba una porta che si apre. O una telefonata che non doveva arrivare. E invece arriva. Si eviti di dire che l’alcol non è il principale responsabile degli incidenti: lo è, invece, assieme agli stupefacenti. La norma che vieta la vendita di alcolici dopo le due non risolve certo il problema (occorrono ancora più pattuglie, strade migliori, città più organizzate). Ma, almeno, lo riduce. Non lo diciamo noi. Lo dicono i numeri. Tutto per niente, se il Parlamento seguisse la sciagurata decisione della Commissione Trasporti. Saremmo da capo, solo perché qualcuno teme di guadagnare un po’ meno.
Avranno pure una coscienza, o dei figli, i lobbisti dietro le quinte. Avranno un minimo di decenza, i parlamentari che vorrebbero cancellare la norma. In attesa di scoprirlo, segniamoci i nomi. Siamo in una democrazia. Non li dimenticheremo facilmente.


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Mercoledì, 23 Gennaio 2008
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